Anche quest’anno dal 9 al 23 gennaio 2013 è stato eseguito il censimento invernale degli uccelli acquatici (International Waterbird Census) come previsto da circolare dell’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex INFS). Rilevatori riconosciuti dall’ISPRA di Bologna, coadiuvati da volontari e naturalisti, hanno censito gli uccelli acquatici presenti nelle zone umide della Sicilia, individuate dallo stesso istituto.
Nelle zone umide del mazarese e nei due siti più importanti che ricadono nel territorio del comune di Castelvetrano cioè la foce del fiume Belice e la diga Trinità, nonostante lo stato d’abbandono e degrado in cui versano i biotopi oggetto del censimento, varia e per certi versi abbondante si è rivelata la presenza dell’avifauna da censire.
Oltre 200 alzavole (la più piccola delle anatre selvatiche) registrate al Pantano Leone di Campobello di Mazara che, per la siccità del mese di dicembre, nel giorno del censimento si era ridotto ad appena 2 ha d’acqua; quasi 200 canapiglie (attraente anatra di superficie) nella riserva Lago Preola e Gorghi Tondi anche se l’eccessiva presenza del gabbiano reale (proveniente dalla vicina discarica di Campana Misiddi) incide negativamente sui numeri di folaghe e anatre selvatiche che potrebbero registrarsi; oltre 80 fratini nella Laguna di Tonnarella (zona umida: TP 1109), sito di nidificazione del caradride; oltre alle spatole, agli svassi, agli aironi cenerini e a varie specie di anatidi e folaghe; numerosi esemplari di chiurlo maggiore, volpoca, pavoncella, piviere dorato e perfino un fenicottero rosa a Capo Feto.
Fenicottero ferito all’ala sinistra, inanellato in Spagna che faceva parte di un più folto gruppo disperso in seguito agli atti di bracconaggio (stessa cosa al Pantano Leone) durante le festività natalizie. Il falco pellegrino, presente a Capo Feto e al Pantano Leone non è tra le specie da censire.
Insignificanti i rilevamenti eseguiti alla diga Trinità (un folto gruppo di aironi guardabuoi) in balia dei bracconieri che non provvedono nemmeno a rimuovere gli appostamenti e le relative sagome delle anatre selvatiche (richiami), che dovrebbero essere tolti alla fine della giornata venatoria. Altrettanto deludente il censimento alla foce del fiume Belice che, nonostante sia riserva naturale, in inverno viene invasa dalle motociclette da cross che con il loro frastuono non lasciano avvicinare nessuna specie avifaunistica di rilievo.
AUTORE. Redazione
Non esiste alcuna laguna tonnarella. Il codice riportato nell’articolo si riferisce ad una porzione del porto di Mazara. Altri codici individuano un altra porzione portuale e l’intero sviluppo costiero del litorale mazarese, piazza Mokarta inclusa. Inoltre il fenicottero rosa è stato già avvistato, di recente, a capo Feto in più di un esemplare.
La quantità e la qualità di specie ornitiche (non solo acquatiche) che frequentano (come da recente foto) il Pantano Leone in qualsiasi periodo dell’anno (quando è in condizioni idriche ottimali) sono tali che, senza ombra di smentita, può essere affermato che la minuscola zona umida siciliana vale quanto una zona del delta del Po o delle valli venete. Il Pantano, non godendo ciò nonostante delle raccomandazioni politiche idonee (anche le aree naturali senza la giusta raccomandazione, in Sicilia, non avranno mai garantita un’adeguata protezione), sembra essere dimenticato dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente che non tiene neanche conto delle imponenti misure di tutela (sulla carta) del sito volute dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ue. Ci si augura che il nuovo Assessore, sig.ra Maria Lo Bello (12° tra gli Assessori che si sono avvicendati in 12 anni), chieda conto ai dirigenti del Servizio 4 ARTA delle disattenzioni per questo irripetibile specchio d’acqua (straordinario a cominciare dalla sua posizione geografica), strettamente collegato anche con la diga Trinità, lasciata alla gestione venatoria dei soliti noti che sembrano sfuggire solo alle Guardie forestali presenti in loco.
La c.d. ‘laguna di tonnarella’ é solo uno specchio d’acqua artificiale, destinato a colmata per usi portuali. Del resto, non é il solo ambito portuale inserito nell’elenco ISPRA. Ci sono anche il porto di Palermo ( PA 0100 e PA0101 ) di Catania ( CT 0301 ) Messina ( ME 0200 e ME 0201 ) Augusta ( SR 0301 e SR 0305 ) Ben rappresentati anche gli aeroporti: Birgi ( TP 0206 ) Pantelleria ( TP 1302 ) e Sigonella ( CT 0802 ) ed diversi centri cittadini, come quello di Mazara ( TP 1106 ) e Trapani ( TP 0103 ). Per completezza, che in elenco risultano inseriti pure l’intero litorale di Priolo ( SR 0400 ), sì, quello interamente occupato dalle raffinerie, nonché parte del porto industriale e militare di Taranto ( TA 0801 ). Così, tanto per capire bene di che cosa stiamo parlando, quando citiamo un codice ISPRA.
Le contrarietà di Valenziano o Fiorentino, a quasi tutti gli argomenti che attengono alla tutela e alla conservazione del nostro patrimonio naturale, dipendono dalla malafede o dall’ignoranza? Francamente, ancora non sono riuscito a comprenderlo e mentre lascio l’interrogativo ai lettori, per dovere di cronaca, debbo dire che se è vero, come è vero, che il litorale di Priolo è quasi interamente “occupato dalle raffinerie”, è altrettanto vero che tra gli impianti, in massima parte dell’Agip, i megaresi (nel 2000) hanno voluto ed ottenuto dall’ARTA l’istituzione di una riserva naturale, Salina di Priolo, che oggi gode della massima attenzione e sostegno anche da parte dei gestori delle raffinerie che così ritengono di compensare i danni arrecati all’ambiente. La riserva Salina di Priolo, come Mar Piccolo di Taranto, come le vasche di Porto Marghera, come la Laguna di Tonnarella, come tante altre zone umide (od anche prative aeroportuali) costiere più o meno note (quelle note sono state tutte codificate dall’ISPRA di Bologna, Ministero dell’Ambiente), accoglie una straordinaria quantità (in base all’ampiezza) di uccelli migratori acquatici (tra questi pivieri dorati e pavoncelle che frequentano i prati più o meno acquitrinosi degli aeroporti) svernanti per cui, ai fini del relativo censimento, non poteva sfuggire alla classificazione e codificazione, fermo restando il valore abiotico del sito e dei siti accennati. La Laguna di Tonnarella, infatti, contrariamente a quanto vorrebbe fare credere Fiorentino è un tratto di mare chiuso, nettamente separato, ad oggi, dal porto di Mazara del Vallo. Tratto di mare che ironia del caso, in seguito all’intervento antropico di contenimento, sta mettendo in risalto anche le sue straordinarie qualità biotiche, non inferiori a quelle della Salina di Priolo. Il fatto che, per esempio, alle Saline di Trapani, in circa 1000ha, siano stati contati decine di fratini, mentre alla Laguna, in appena 12 ha, ne siano stati contati più di 80, è un dato che la dice lunga sulle qualità naturali della zona checchè ne dica Valenziano o Fiorentino.
In riferimento al giovane Fenicottero rosa trovato ferito nella palude di Capo Feto di Mazara del Vallo, nel corso del censimento invernale degli uccelli acquatici, sempre per dovere di cronaca, mi preme fare presente che il fenicottero è stato sempre presente nella palude di Capo Feto, nel periodo compreso tra ottobre e marzo. Gli atti di bracconaggio, così come accadeva nelle saline (anche se molto più estese) di Trapani e Paceco, prima che venissero sottoposte al vincolo di riserva naturale, però, non ne hanno mai consentito la permanenza. Atti di bracconaggio che, a non volere discutere sulla qualità della vigilanza e dei controlli, non potranno mai cessare, visto che ci sono personaggi che si permettono di scrivere: “Il fenicottero rosa è stato già avvistato, di recente, a Capo Feto IN PIU’ DI UN ESEMPLARE” (primo commento del 25/1). Come a dire che l’eliminazione di un esemplare non è un atto deprecabile.
non è possibile! Valenziano o Fiorentino sa tutto…sia sul patrimonio naturale che sugli animali domestici.
In effetti, Valenziano o Fiorentino è un tuttologo che, come tutti i tuttologi, il più delle volte può perdersi nell’approfondire argomenti che non sono di sua competenza.
…e che stranamente si dice abbiano già bandito da blog all’interno di siti di altre città.
Come al solito, quando non si hanno argomenti, si passa all’insulto. Ed il fatto, o l’argomento, é che la colmata ‘B’ é ambito portuale, punto e basta. Al sig. peppe, colui che accusa di killeraggio canino chiunque ritiene che certi padroni dovrebbero essere molto più accorti nel gestire le loro care bestiole, visto che ha sa tutto sulla gestione di tutti i siti cui, nell’esercitare la libertà di pensiero garantito dalla Costituzione della Repubblica italiana, mi capita di inserire commenti, chiedo di sapere da quali ‘blog’ sarei stato bandito, visto che a me non risulta. A chi invece appare dotato di una mente talmente vasta da leggere sempre nei commenti di chi non la pensa come lui, molto di più di quel che c’é scritto, preciso che mi é capitato di passeggiare sulla libera spiaggia di capo feto e di aver avvistato 3 fenicotteri. E di essermi goduto lo spettacolo, non riservato soltanto agli aderenti alla LIPU o simili sodalizi. Da dove si possa ricavare l’assunto ( calunnioso, come calunniosi appaiono certi assunti di altri giocondi commentatori di questioni vertenti sui cani, domestici e no )che il sottoscritto ritenga tollerabili gli atti di bracconaggio é un mistero più profondo della nascita dell’universo. P.S.: il sig. peppe, molto verosimilmente, non si muove molto, anzi punto, da castelvetranoselinunte.it, altrimenti saprebbe che c’é un punto su cui io ed il sig. Sciabica andiamo perfettamente d’accordo: a proposito dei cani. Vedete che scherzi fa l’espressione del libero pensiero?
Basta leggere la conclusione del commento di Valenziano
del 25/1/2013, ore 9,48, per percepire che può ritenere “tollerabili gli atti di bracconaggio”, a meno che non riesca ad esprimersi in corretto italiano.
E’ risaputo che Fiorentino o Valenzenziano è uno pseudonimo sotto il quale si cela un noto personaggio mazarese che conscio di essere spigoloso (incapace di confrontarsi e dialogare, capace di mistificare, tanto non saranno in molti a leggere i commenti precedenti) evita di presentarsi con le sue reali generalità. Meglio lasciarsi bandire da un blog che presentarsi sotto mentite spoglie.
ma smettila…Valenzià…
@ peppe: altri dovrebbero smetterla.
“Altri dovrebbero smetterla”, escluso Valenziano o Fiorentino (pseudonimo usato su mazaraonline), tanto sotto falso nome si è liberi di scrivere qualsiasi fesseria.
…ma si é anche privi di tutela nei confronti di chi definisce ‘fesserie’il mero riporto di un elenco di un organo dello Stato, quale l’ISPRA, od accusa talunodi ‘tollerare il bracconaggio’ solo perché riferisce di aver avvistato più fenicotteri di lui in un dato posto.
“Il mero riporto” nell’elenco delle zone umide da sottoporre al censimento invernale internazionale degli uccelli acquatici” è frutto di studi, segnalazioni, verifiche e confronti. Solo dopo la zona umida viene schedata (con la registrazione di tutti i dati acquisiti, compresi quelli relativi alla componente abiotica + relativa cartografia) e codificata. Piazza Mokarta (evocata da Valenziano per dileggio) è una cosa, mentre, sempre ai fini del censimento invernale IWRB, il lungomare (altra zona umida codificata che comprende anche la foce del fiume Delia o Arena) di Mazara del Vallo, antistante alla piazza, è tutt’altra cosa (vi sostano cormorani, svassi maggiori e piccoli, tuffetti, anatidi, più specie di laridi, limicoli, specialmente nei pressi della chiesetta di S.Vito, gallinelle d’acqua e folaghe, lungo il fiume, in prossimità della foce). Se Valenziano avesse letto attentamente l’articolo si sarebbe altresì reso conto che il fenicottero ferito faceva parte di un gruppo (composto da più di 3 esemplari) che è stato disperso in seguito agli atti bracconaggio. I suoi commenti, in particolare il primo del 25/1, rimangono quindi provocatori. Altro che “tutela…”, il tuttologo, provocatore Valenziano o Fiorentino, come ha già scritto “peppe” (il 28/1, ore 14,11) farebbe bene a “smetterla” o a confrontarsi, fornendo le sue vere generalità. Un mio amico (nonostante lo scambio serrato di battute in questo blog), che a differenza di Valenziano o Fiorentino si presenta per quello che è ed è abituato a fare ciò che dice e a dire ciò che pensa, è stato “bandito” (se non vado errato per uno scambio di commenti con Fiorentino) dal blog “mazaraonline” che ha perso un commentatore di grande spessore culturale, cosa che a quanto pare manca a Valenziano o Fiorentino, nonostante le apparenze extra commenti.
Non sono il responsabile del portale ‘Mazara On Line’. Non ero al corrente di ‘atti di bracconaggio’ perpetrati nei confronti di fenicotteri nell’area di Capo Feto, ma ne apprendo con disappunto, ritenendomi in primis un difensore della legalità, in secundis un appassionato di fauna, avicola e no, estinta e no ( mi riferisco ai dinosauri ). Non commento le notizie per raccogliere complimenti, ma per contibuire, nel mio piccolo, alla corretta informazione, sempre attento alla genuinità delle fonti, ISPRA compreso. Naturalmente, essendo consentito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, mi permetto di esprimere anche le mie opinioni, e pazienza se taluno le considera ‘provocatorie’ ‘dileggianti’ ‘formulate in malafede’, ‘frutto d’ignoranza’, ‘di scarso spessore culturale’ ‘spigolose’, o semplicemente ‘fesserie’. Io, da parte mia, quando non sono d’accordo con qualcuno, mi limito a dire questo e basta.
Caro Valenziano, degli atti di bracconaggio a Capo Feto ne parla l’articolo e, comunque, una cosa è dire anche se con ritardo: “non ero al corrente di atti di bracconaggio….(come da commento odierno)” e un’altra cosa è l’ostruzionismo ai commenti delle persone che collaborano con l’ISPRA o, nel passato, anche con il locale CNR per appurare, descrivere e classificare le zone (non sono solo quelle delle riserve o delle aree naturali protette in genere) oggetto dei censimenti invernali degli uccelli acquatici. La libertà d’opinione è un diritto indiscutile, ma se nel corso di un confronto non si è certi di ciò che si dice, anche per motivi di educazione e rispetto, ritengo che il silenzio (o chiedere spiegazioni) sia la scelta più opportuna.
Ostruzionismo? Da parte di chi? E, soprattutto, nei confronti di chi? Non certo da parte di chi raccoglie sistematicamente sequele di insulti sempre da parte delle stesse persone, solo perché cerca di spiegare, nei suoi limiti, i principi informatori delle norme che regolano la gestione del territorio ( segue dal precedente post: mistificatore, maleducato, tollerante verso il bracconaggio, contrario alla tutela ed alla conservazione del nostro patrimonio naturale, incapace di confronatarsi e dialogare )Quanto a quel che ho detto relativamente alla valenza di un codice ISPRA, io ne sono certo, non avendo rinvenuto alcuna norma che mi smentisca.