Nella Salemi di Vittorio Sgarbi prende il via una nuova sfida del governo dei creativi: il ‘casting dell’intelligenza’. Da oggi e fino a domenica 3 agosto, nella Chiesa di San Giuseppe, nel centro storico della città medievale della Valle del Belice, si selezionano energie e talenti per valorizzare la Sicilia. Il progetto riguarda Salemi ma il provino di cellule grige è aperto al resto d’Italia.
E stamani, al nastro di partenza, centinaia di persone, molte delle quali giovani tra i 20 e i 30 anni, si sono messe in fila non per il ‘Grande Fratello’ o altri programmi tv, ma per entrare a far parte dei ‘gruppi speciali di Salemi’, incursionisti culturali che vanno dalla fotografia all’architettura, dalla musica all’archeologia. E se a New York si parla di un distributore automatico di idee, nella città della cucuzzata c’è persino una ‘commissione’ del pane.
Talent scout di ‘beddi teste’ è il celebre fotografo Oliviero Toscani, assessore alla Creatività, che a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, spiega: ”C’è grande entusiasmo per quello che abbiamo chiamato ‘Progetto Terremoto’, inteso in senso culturale ovviamente: vogliamo scrollare a 10 gradi Richter la cultura locale. I giovani – rimarca Toscani – vogliono uscire dal letargo e dalla mancanza di speranza. La Sicilia offre grande intelligenza, lo ha dimostrato nei secoli. Ma oggi c’è nell’aria uno strano sonnifero; il nostro compito è invece essere attivi in questo momento storico. Non c’è tempo per restare dietro la porta”.
”Tutto parte da Salemi – insiste Oliviero Toscani – ma il progetto non riguarda solo i nostri giovani. Anzi, a chi si è presentato oggi dicendomi che questo è il più bel paese del mondo, ho ricordato che c’è qualche bue o vacca buona anche in altre parti del mondo”.
Detto, fatto: ”Vogliamo valorizzare tutti – rimarca l’artista dello scatto – Perché non far diventare Salemi un grande centro culturale italiano? Quanto ai nostri prodotti, sogno un Dhl che parte ogni giorno da Salemi e porti nei migliori ristoranti del pianeta il nostro straordinario pane. Per ora partiamo dai gruppi, poi ci confronteremo con il mercato mondiale e ci potranno essere anche buoni sbocchi occupazionali. Dipende da noi, come sempre, crederci. Una cosa è certa: tutti devono partecipare alla ‘ricostruzione’ culturale che ha il proprio cuore a Salemi”.
”E’ il primo esempio antimorattiano, segno che io non pongo limiti a nessuno”, dice a Ign Vittorio Sgarbi, che proprio ieri si è dimesso da assessore alla Cultura di Milano per fare il sindaco a tempo pieno della cittadina in provincia di Trapani. ”Toscani – spiega – ha avuto da me una delega piena. L’idea è sua e può sviluppare questa intelligente strategia in totale libertà. Anche questa è un’occasione per svegliare la capacità di attrazione di Salemi. Quando arriverò domani, spero di essere utile”. Per il sindaco, insomma, questa non è l’estate del trattore ma ”del Fu-Turismo, ovvero di atti che rendono vitali un luogo, come avvenne ad esempio con il rosso della Fontana di Trevi”.
”Con la mia giunta – insiste l’estroso primo cittadino – siamo nemici del turismo che fa diventare tutti uguali, panza e birra in mano. Cerchiamo invece il gesto che rivitalizza. Oggi Salemi ha un futurista in azione e si comincia a parlare di questa città per i fatti di intelligenza che accadono, non solo per il suo Borgo. Vogliamo fare questo: tirare fuori l’intelligenza e riprodurre gesti forti”.
E a chi gli ricorda che il 14 maggio del 1860 Garibaldi assunse lì la dittatura in nome di Vittorio Emanuele II proclamando Salemi prima capitale d’Italia (titolo che mantenne poi per un giorno), Sgarbi scuote il ciuffo e replica sorridendo: ”Lo so, ma io sono più sgarbiano che garibaldino. A breve inaugureremo il castello con una grande sfilata, poi vedremo. Abbiamo scelto una politica di azione”.
”Come gli altri fanno il casting per trovare un bel culo, noi facciamo le selezioni per cercare bei cervelli freschi, scattanti e futuristi”, dice a Ign Graziano Cecchini, l’uomo che tinse di rosso l’acqua della fontana di Trevi e che nella giunta di Salemi è ‘Assessore al Nulla’, che nel senso greco del termine – spiega – ”significa che nella ‘città dei matti’ mi occupo un po’ di tutto”.
Riuscirà il terremoto culturale della giunta più creativa del mondo a vincere anche questa scommessa?
(adnkronos)
AUTORE. Redazione