Il 20 luglio, alle ore 21:00, il Presidio di Libera Castelvetrano “Salvatore e Giuseppe Asta”, è lieto di invitare la cittadinanza alla proiezione del film “Due euro l’ora” di Andrea D’Ambrosio, vincitore di più di venti festival, tra cui il “Montreal Film Festival”.

Il film verrà proiettato (con ingresso gratuito) presso il Centro di Equitazione Equus in contrada Fontanelle Marcite a Castelvetrano. Ad annunciare l’evento lo stesso regista che su facebook ha scritto: “Ci sono cose che ognuno di noi dovrebbe fare. Tipo stare vicino a chi dice no alla mafia e all’illegalità.

Il 20 luglio alle 21:00 ci sarà una proiezione speciale di due euro l’ora. In Sicilia. A Castelvetrano paese noto purtroppo alle cronache come il luogo natale di Matteo Messina Denaro. Ma in questo luogo vive Giuseppe Cimarosa un ragazzo che ha avuto il coraggio di fare una vita normale in un luogo difficile. La storia di Giuseppe è una storia italiana di coraggio e di dignità. Profonda e civile.

Ha avuto la forza di opporsi ad una parentela mafiosa come quella di Messina Denaro e ha avuto la forza di convincere il padre a rinunciare a quella vita di illegalità. Per questo ho deciso di stare vicino a Giuseppe e a tutti quelli che dicono no, portando il mio film da lui. E ringrazio Libera, Salvatore Ingui, e l’amico Gino Vecchione che mi ha fatto conoscere questa storia. Parleremo di lavoro e di assenza di lavoro su cui proliferano clientele e malaffare, di mafia, ma anche di cambiamento. Perché cambiare si può

Il film, ambientato in una provincia del Sud Italia, racconta la storia di Rosa, ragazza diciassettene alle prese col suo primo amore e in cerca dei soldi necessari per poter andare in Svizzera, e Gladys, tornata dal Venezuela, anche lei in cerca di denaro. I bisogni di entrambe, le spingono ad accettare l’assunzione in nero in una fabbrica di tessuti, sita in un magazzino abusivo. Tra le due nascerà un rapporto di fiducia e sincera amicizia, che le spingerà a trovare conforto l’una nell’altra.

Il film si ispira al rogo verificatosi in una fabbrica di materassi situata nel garage sottostante una palazzina il 6 luglio del 2006, a causa del quale persero la vita Giovanni Curcio, 15 anni, e Annamaria Mercadante, 49 anni. Attraverso quest’opera, D’Ambrosio vuole parlare delle difficoltà del mezzogiorno italiano, dello sfruttamento lavorativo e delle condizioni che molti sono costretti ad accettare per sopravvivere in una terra che a volte spegne tutte le speranze, e ti chiede solo di fuggire via. Viene ben descritta la società che vive attorno a queste problematiche, dedicando il giusto spazio alla ricerca della giustizia e al silenzio, che spesso diviene assordante.

Al termine del film, con la presenza del regista, verrà dato spazio al confronto.
L’ingresso è libero.

Andrea D’Ambrosio

Giuseppe Cimarosa

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