Il Sindaco della città di Castelvetrano Selinunte Avv. Felice Errante, ha presenziato all’intitolazione del piazzale che si trova nei pressi del cimitero Monumentale, di in via Giacomo Serpotta, a Padre Pietro da Mazara.
L’amministrazione ha accolto con favore la proposta di Padre Salvatore della confraternita dei padri Cappuccini di onorare la figura di questo frate che è venerata all’interno della chiesa dei Cappuccini come ha sottolineato lo stesso primo cittadino:
Abbiamo accolto con piacere la proposta di padre Salvatore perché da tempo si è creata una bella sinergia tra l’amministrazione e la parrocchia, a dimostrazione che dalla collaborazione possono nascere tanti piccoli e grandi gesti di solidarietà e di sostegno a tante famiglie- ha continuato il Sindaco- sono lieto di aver reso felice questa comunità che venera con particolare devozione la figura di Padre Pietro.
Nelle prossime settimane sarà presentato il libro, scritto dallo storico Castelvetranese, l’arch. Angelo Curti Giardina che è una monografia sulla chiesa e sul convento dei padri Cappuccini di Castelvetrano.
Note storiche sulla figura di Padre Pietro da Mazara
Padre Pietro da Mazara, (1475-1550) appartenente alla nobile famiglia degli Emmanuelli, conduce una giovinezza scellerata e malvagia. Uccide per puro diletto e scampa al patibOlo solo perché riesce a comprare il giudice. Un giorno, però, Dio scuote profondamente la sua vita. Una voce sconosciuta lo porta a partire per l’Africa, dove si convince che la guerra santa è la via per glorificare Dio. La sua conversione sarà completa solo quando abbandonerà la spada e abbraccerà la croce di Cristo. Morirà infermiere degli appestati e appestato lui stesso.
AI rientro della nave da Tunisi al porto di Trapani l’eco della sua storia e i prodigi legati al suo crocifisso ligneo arriva al Principe Carlo d’Aragona. Il corpo del frate e il Crocifisso in legno sbarcano tra gli onori e vengono condotti a Castelvetrano, nel convento dei frati cappuccini sorto nel 1546 in contrada Sant’Anna per volontà dello stesso Carlo d’Aragona, Principe di Castelvetrano. Per l’aria malsana e altri disagi i religiosi furono costretti ad abbandonarlo spostandosi nell’attuale Convento, fondato nel 1623 da Ottavio d’Aragone figlio di Carlo.
Il Convento è oggi noto per il culto al Santissimo crocifisso miracoloso che il cappuccino Padre Pietro da Mazara portava con sé nell’assistenza ai soldati, come cappellano nelle guerre d’Africa. La veneranda immagine del crocifisso viene collocata su di una bara ed è portata in processione
AUTORE. Redazione
Mi compiaccio per l’iniziativa. Desidero solo precisare che il secondo convento dei Cappuccini, in contrada Rianello, non fu fondato da Ottavio d’Aragona, bensì da Giovanni Tagliavia Aragona e Pignatelli e che i frati fecero il loro ingresso nel nuovo convento nel 1629. Il corpo del principe Giovanni riposa sotto il fonte dell’acqua benedetta, a destra entrando.
Ottavio morì nel 1623, qualche mese prima del pronipote Giovanni. Egli è invero legato ai Cappuccini, ma a quelli di Palermo, nella cui chiesa volle essere sepolto.