Andrea Tarondo Intimidazioni

Andrea Tarondo (foto. LiveSicilia)

Nuove scritte minacciose sono comparse nell’ascensore dell’abitazione palermitana del procuratore Viola.

In parte scritte con un pennarello, altre scritte con un punteruolo, la cosa che inquieta un po’ è quella che è anche uno scritto fatto con qualcosa di appuntito quello scoperto domenica scorsa all’interno di un supermercato di Castelvetrano, la città del boss Matteo Messina Denaro.

Un “graffito” molto simile a quello comparso nei luoghi frequentati dal procuratore Viola, e però il destinatario del messaggio minaccioso era in questo caso il pm Andrea Tarondo, il magistrato che si sta occupando di sequestri e confische di beni, di processi delicati, come quello contro il senatore D’Alì e i contatti con la mafia dei Messina Denaro.

Non è una novità scoprire che poteri forti e occulti riescono a muoversi bene negli ambienti giudiziari a Trapani. Nel tempo periodicamente ci sono state indagini che hanno fatto scoprire l’esistenza di ” terminali” negli uffici giudiziari a contatto con soggetti mafiosi o comunque appartenenti alla cosiddetta “area grigia”. Forse le indagini oggi in corso a Trapani si stanno nuovamente avvicinando a questi contesti e c’è chi perciò cerca di mettere paura a chi indaga.

Tratto dall’ultimo articolo di Rino Giacalone su ilfattoquotidiano.it.

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