Sono stati consegnati questa mattina all’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano i primi 30 visori di protezione progettati e realizzati da dall’associazione “Senzanome”, un collettivo di 7 giovani che hanno da poco lanciato un laboratorio creativo multidisciplinare dedicato a tecnologia, prototipazione e arti multimediali.

Si tratta di giovani, alcuni dei quali hanno scelto di “restare”, altri, invece, che sono ritornati in città dopo gli studi. Così è nato il collettivo con l’obiettivo di creare uno spazio multidisciplinare per lo sviluppo di progetti e prodotti volti alla valorizzazione delle risorse territorio e all’utilità sociale inquadrato nel formato del coworking.

L’emergenza della pandemia coronavirus è stata da stimolo per la prima azione concreta di questi giovani. Così hanno pensato di progettare e realizzare i visori. Oggi è avvenuta la consegna del primo lotto che verrà testato dal personale sanitario, al fine di avere un feedback sull’ergonomia e la funzionalità del design scelto.

«Sebbene i visori vengano assemblati in un ambiente il più possibile protetto – precisano i giovani – indossando guanti e mascherina, venendo infine disinfettati con alcool IPA al 70%, dopo il confezionamento abbiamo deciso di mettere gli scatoloni in “quarantena” per quattro giorni, periodo che supera il tempo massimo di sopravvivenza del virus sulle superfici».

Stanno già lavorando ad un nuovo prototipo di visiera protettiva che è possibile realizzare nella metà del tempo di quella attuale. Un modello più comodo che si può utilizzare facilmente anche con gli occhiali da vista e che si adatta all’anatomia della testa dell’operatore.

Per realizzare nuovi visori ma anche mascherine di protezione individuale da donare a sanitari e volontari, l’associazione “Senzanome” chiede il sostegno di tutti. Ecco perché i giovani hanno lanciato una raccolta fondi online. Per sostenerli bisogna farlo tramite il sito web: www.senzano.me.

Pagina facebook: facebook.com/senzanome.associazione

 

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