Continua brillantemente la promozione del libro “Cuore di Rondine”, scritto dal Comandante Alfa, uno dei fondatori del GIS dei Carabinieri, reparto di forze speciali tra i più qualificati al mondo.
Un fiume di gente ha preso parte ad uno degli ultimi eventi presso un teatro di Varese durante il quale l’autore del libro ha ribadito: «Sono nato a Castelvetrano, in Sicilia, una cittadina non di mafiosi, ma di persone oneste che credono nel senso di giustizia.
Sono riuscito con tanti sacrifici a coronare i miei sogni – ha detto – La cosa più importante del libro è la voglia di trasmettere a tutti che non esistono obiettivi irraggiungibili, ci vuole tenacia».
Il Comandante ha raccontato cosa significa essere nel Gis: «Il nostro addestramento è sotto stress. Il mefisto è una seconda pelle. Ci dicono che siamo pagati tanto, ma se avessi scelto di fare i soldi, avrei fatto il mafioso, non il carabiniere. L’Arma mi ha fatto diventare uomo».
Il libro “Cuore di Rondine”, scritto in collaborazione con Stefania Piumarta, e i cui diritti, insieme al ricavato della vendita dei gadget, saranno devoluti interamente all’associazione che assiste gli orfani dei carabinieri caduti in servizio.
AUTORE. Redazione
Ero presente a Varese e posso confermare che il teatro era strapieno di persone, addirittura gente non è riuscita ad entrare ed è andata via. Il comandante Alfa ha detto “un carabiniere non diventa mai un ex carabinieri ma lo è per sempre”.
Grazie per aver epurato anche il mio volto da quella iniziativa che io ho organizzato con iArt… A volte nel taglio di stampa c’è una certa malinconia. Ma pur non essendo un papavero massonico o un big politico, rivendico quel che ho fatto in prima persona. Specie questo. Che fu snobbato in primis dall’Ente pubblico. Per cui, caro Flavio, onestà intellettuale vuole che quando si rammemorano le cose le si rammemorino per bene. Un altro blog è riuscito nell’impossibile ai tempi quasi che Alfa e Di Matteo fossero piovuti dal cielo. No. Furono ospitati da iArt da me diretto. Grazie. Scusa la franchezza ma in clima di geni che tutto hanno fatto, faranno… Tengo che le cose che ho fatto io restino in verità come da me fatte.
Caro Prof. senza vena polemica alcuna, non comprendo il perché delle Tue affermazioni sull’Ente Pubblico che non disprezzò in alcun modo l’evento e che venne rappresentato dal sottoscritto, in assenza del Sindaco che, a mia memoria, era impegnato in Prefettura per altri adempimenti.
errata corrige
non snobbò….e non disprezzò!!!
Quando non si ha nulla da dire è meglio tacere piuttosto che dare fiato a parole che di per se restano solo tali.
Egr. Prof.re Bonagiuso, la sua risposta a questo articolo è del tutto fuori luogo e non inerente allo spirito dell’articolo.
Che senso ha parlare adesso di cose accadute tempo fa anche su altri blog? Assolutamente nessuna!
Quindi smettiamola di fare polemiche sterili e se proprio vuole una “medaglia” per aver portato qui i due noti personaggi sappia che chi la conosce e chi apprezza il suo operato già ne ha posto più di una sul suo petto ma di certo scrivere certe cose ed in certi tempi non ha senso.