La gestione del problema randagismo, fa litigare ancora una volta gli animalisti e l’amministrazione comunale di Castelvetrano guidata dal sindaco Felice Errante. L’ultima polemica, scaturisce dal trasferimento coatto dei cani del Sistema delle Piazze, meglio conosciuti come, «i cani del comune» visto che spesso, preferivano sostare davanti il portone di Palazzo Pignatelli. I due cani, seppur di strada, venivano seguiti dalle associazioni animaliste e da alcuni volontari.
Elena Martorana, con i soci dell’Enpa e altri cittadini, amanti degli animali, nutrivano i due cani del palazzo comunale, peraltro regolarmente registrati con i relativi microchip. I cani erano conosciuti da tutti i frequentatori delle piazze. Verosimilmente, a seguito di alcune segnalazioni, l’amministrazione comunale per il tramite degli uffici di competenza, ha deciso di trasferire i due randagi in un altro luogo e lontano dal centro abitato.
Un provvedimento che ha fatto divampare la polemica. L’Enpa di Castelvetrano e del’animalista Enzo Napoli pretendono spiegazioni. «Dove sono finiti i cani -chiede Napoli – quale è stata la loro fine? Come si trasferiscono questi animali senza avvertire nessuno?».
di Filippo Siragusa
per GdS (continua sul quotidiano)
Io ho molto rispetto degli animali in genere, ora mi sembra che si stia esagerando un pò. Voglio dire agli bisogna avere rispetto anche delle persone che hanno paura dei cani per aver subito attacchi inspiegabili da parte loro, e che ora si terrorizzano alla loro vista. Pertanto credo inopportuno la presenza dei cani davanti gli ingressi dei vari uffici pubblici, persino adiacenti gli ospedali.
Finalmente il sindaco fa il suo dovere,quello di salvaguardare l’incolumità dei cittadini,da cani randagi, spesso,molto pericolosi. Inviterei gli animalisti di Castelvetrano,di curare i cani randagi che circolano nei vari quartieri,provvedendo a portarseli nelle proprie tenute o villette con piscine per farsi compagnia.
Invito sempre il Signor Sindaco,affinché provveda a far rispettare ai proprietari che portano a passeggio i propri cagnolini e cagnoloni,lungo i marciapiedi del corso,o nel sistema della piazze,di essere forniti di guanti palette e scopini,in modo tale che pulissero lo schifo di cacate che fanno i loro diletti cani,al fine di evitare gincane o peggio ancora che qualche persona anziana possa scivolare e farsi del male davvero.
Anzi invito gli animalisti,a fare da guardia,nel corso affinché segnalano ai vigili,i proprietari che portano a passeggio i cani,sforniti di guanti palette e scopini,per togliere le feci che fanno i loro prediletti e fedeli amici.Sarebbe un bel segno di decoro per la città.
I cittadini di Castelvetrano sappiano anche che il sottoscritto e gli associati dell’Enpa non hanno fatto opposizione alla rimozione dei cani dalla piazza in cui si trovavano. Ci siamo indignati perché il responsabile del canile non ha informato l’Enpa dell’allontanamento dei cani e non li ha voluti informare del luogo ove erano stati portati affinché se ne prendessero cura. Volevamo chiederlo al Sindaco il quale ci ha fatto riferire di essere impegnato, quindi siamo stati dalle 10,45 fino alle 13,45 senza riuscire a farci ricevere. Però dal suo ufficio c’era un adirivieni continuo, non di soli politici ma anche di normali cittadini. Ci ha ricevuto il Vice sindaco il quale ci ha risposto che non era tenuto a darci risposte e che (lo possono testimoniare anche le impiegate comunali che erano nell’ufficio) non poteva obbligare il responsabile del canile a svelarglielo. (Bastava una telefonata)Incredibile sentir dire al Vice Sindaco, con delega anche al canile, un cosa del genere. Ha rimandando l’eventuale risposta a lunedì 29 giugno (i cani sono stati prelevati il 25) asserendo che stare 4-5 giorni senza cibo e acqua non aveva importanza. In conclusione, lunedì 29 siamo tornati dal Vicesindaco che, pur finalmente rivelando il luogo dell’abbandono dei cani, nel dare altre risposte è stato molto evasivo costringendoci ad una azione più eclatante. I cani non erano stati portati al canile o immessi in altro quartiere della citta come dice la legge. Sono stati portati in contrada Rocchetta-Dimina ed abbandonati nelle campagne. Non sono stati affidati a persone del luogo affinché se ne prendessero cura. Mi chiedo, questi cani, dove dovevano trovare cibo ed acqua? Per bere dovevano aspettare le piogge autunnali? Concludo ricordando ai cittadini che circa 15 giorni fa il sindaco ufficialmente aveva dichiarato che Castelvetrano è da prendere come esempio nella lotta al randagismo. Meno male! ENZO NAPOLI
Ma lasciateli stare tranquilli quiei poveri cani che nn fanno male a nessuno ….curiamoci di cose piü importanti che sono all ordine del giorno
Signor Napoli, riferire falsità, al fine di denigrare qualcuno, nella speranza di dare forza ad un proprio racconto serve a poco, la mia persona e la mia storia sono note così come la Sua persona e la Sua storia, e si commentano da sole!!!
Ass. Giuseppe Rizzo
Colgo l’occasione per informare gli amici dell’Empa della presenza di un cane con atteggiamento pericoloso per se e, principalmente, per i cittadini.
Detto cane è solito SBUCAR FUORI dalle auto parcheggiate a bordo strada abbaiando e rincorrendo le auto che si trovano a passare.
Tutto ciò avviene in modo inaspettato da chi si trova a percorrere quel tratto di strada, e porta il conducente del mezzo a scansare d’istinto l’animale spostandosi repentinamente verso il centro della strada, invadendo spesso la carreggiata di chi percorre la via in senso opposto.
Il luogo in questione è il tratto di strada tra il chiosco e l’elettrauto, in via Tagliata. Tratto di strada in cui sono sempre parcheggiate auto, spesso in modo disordinato, ingombrante e in doppia fila.
È un luogo frequentato spesso dalle forze dell’ordine, in servizio e non, che sembrano non curarsi affatto ti tale disagio per i conducenti.
Sarebbe, FORSE, il caso di provvedere al trasferimento dell’energico cane in altro luogo, dove non deve stressarsi un’intera giornata a rincorrere le auto, e dove non metterebbe a rischio l’incolumità dei cittadini.
Sarebbe, FORSE, il caso di accudire i randagi presenti sul territorio salvaguardando ANCHE la sicurezza dei cittadini, oltre il decoro urbano precedentemente menzionato dall’amico Giuseppe Cardinale, invece di limitarsi a non far mancare all’animale il pasto quotidiano.
Nella speranza di non aver urtato i sentimenti di qualcuno (visti gli umori in cui vertono tali argomentazioni) e certo del vostro interessamento, porgo i miei più sinceri e cordiali saluti.
Alessandro Rizzo
Signor Alessandro Rizzo, amichevolmente l’informo che ha sbagliato indirizzo. Responsabile dei cani del centro storico o del territorio non è l’ENPA (e non EMPA) bensì il Comune nel quale si trovano. Per eventuali chiarimenti provi a leggere in internet cosa dice la legge 15/2000 della Regione Sicilia. Quelli dell’Enpa sono volontari che, a titolo gratuito, possono collaborare con i Comuni interessati. Lo saluto cordialmente.
Signor Napoli, io ero consapevole che l’indirizzo fosse sbagliato.
Ho solo cercato di dimostrare che quando si tratta di far polemiche sterili siamo sempre i primi della classe, ma quando si tratta di toccare il fuoco con le mani siamo sempre pronti a toccarlo con quelle degli altri.
Mi rimane incomprensibile tutto questo polverone tirato su attraverso i mezzi d’informazione se poi è lei stesso a sostenere che il responsabile della questione è il Comune e, in quanto tale, quindi padrone d’affrontare il problema come crede opportuno, e tenuto a darne imformazione, a richiesta, nei tempi e modi appropriati.
È mia opinione che “collaborare”, nella fattispecie, significhi dividersi le responsabilità ed aiutare a risolvere o attenuare i problemi della collettività, e non vestirsi d’autorità assumendo un atteggiamento polemico e provocatorio verso chi il fuoco lo tocca con le proprie mani.
Ringrazio del chiarimento e saluto cordialmente.