Difendere l’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano con la consapevolezza che «è necessario fare rete tra i nosocomi della provincia», ha detto il sindaco Giovanni Lentini. Quello di stamattina è stato un nuovo punto di ripartenza per il comitato “Orgoglio castelvetranese” che nella chiesa di San Domenico a Castelvetrano ha convocato un’assemblea pubblica aperta. Posti tutti occupati ma assenti, purtroppo, i giovani, le persone fra 30 e 40 anni e i sindaci del comprensorio (tranne Lentini). L’assemblea è servita per riaccendere i motori della protesta. Da anni il comitato, oggi guidato da Franco Messina, si batte in difesa dell’ospedale che meglio è stato identificato come della Valle del Belìce e che, nelle ultime annate, è stato depotenziato pian piano. Unità complesse ridotte a semplici, Ortopedia ridotta ad ambulatorio e non si nasce più a Castelvetrano ma a Mazara del Vallo. All’iniziativa di stamattina hanno preso parte, tra gli altri, il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, l’ex senatore Vito Bellafiore (che ha ricostruito la storia dell’ospedale, dall’idea alla nascita) e delle amministrazioni del territorio solo il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini e il presidente del consiglio comunale locale Mimmo Celia.
«Nel nostro territorio è mancata una programmazione sanitaria seria – ha detto Celia, altresì dipendente dell’Asp Trapani – il nostro ospedale conta oggi solo 50 posti letto e l’Asp non ha nessuno interesse a investire su questa struttura». Da Celia è venuta la proposta di convocare un consiglio comunale aperto congiunto con Mazara e Salemi e da lì proporre un nuovo piano sanitario condiviso. Basta? «Bisogna sapere con chi si ha a che fare – ha ribadito Francesco Saverio Calcara – perché ricordo che quando ci ricevette l’allora assessore regionale alla salute Ruggero Razza non sapeva nemmeno cosa ci fosse dentro il nostro ospedale». Il percorso da intraprendere sposta ora la direzione su una sanità del territorio. Alla spicciola, non pensare più di avere tutto nell’ospedale sotto casa ma spostarsi sui poli specialistici: «perché per mangiare una pizza ci spostiamo anche 30 km e per curarci no?», ha detto il medico Enzo Leone, responsabile dell’Unità di Ematologia a Castelvetrano. Il Vescovo ha tenuto a ribadire l’attenzione alla dignità umana e al «diritto di curarsi di ogni persona», mentre Michele Simplicio, responsabile dei giovani siciliani della Democrazia Cristiana ha detto che «la salute non può dipendere dai numeri» e ha annunciato che mercoledì incontrerà l’onorevole Fabio Rosconi, presidente di Gioventù nazionale, al quale consegnerà un dossier sullo stato dell’arte dell’ospedale di Castelvetrano, con la speranza di sollecitare l’interesse della politica nazionale.