Carlo Confalonieri calcisticamente nasce nel settore giovanile della Fiorentina, facendo tutta la trafila fino alla Juniores .
Dotato di un fisico asciutto e minuto ma con grande intelligenza calcistica e tecnica, riusciva a sopperire alle carenze fisiche segnando goal a ripetizione e si attenzionava agli occhi degli osservatori che vedevano in quel giovane un elemento da non sottovalutare.
Un annata alla grande in serie C ad Empoli gli valgono da lasciapassare per il debutto in serie B con il Seregno e successivamente il Mantova di nuovo in C.
Si trasferisce a Cosenza in serie C dove nel 1950 sfiora la serie B prima pareggiando per 1-1 lo spareggio con il Messina a Salerno e poi perdendo la ripetizione della partita per 6-1.
Arriva quindi in Sicilia ad Enna, dove nell’anno 1951-52 vince da giocatore il campionato di promozione ed il titolo di capocannoniere con 23 goal a 30 anni. Successivamente approda a Modica e termina la sua carriera da calciatore a Castelvetrano dove in qualche frangente assume la doppia mansione di calciatore-allenatore. Da lì parte l’input per continuare la propria vita nel mondo del pallone come allenatore.
Riparte dalla Toscana allenando il Chianciano e la Rondinella Firenze.
Il richiamo dalla Sicilia è troppo forte e non riesce a dire di no a società del calibro di Sciacca, Milazzo, Ribera e Folgore Castelvetrano Ritorna ad Enna da allenatore nel triennio 1967-1970 dove conquista una memorabile promozione in serie C portando la città di Enna alle soglie del professionismo. Juve Bagheria, Rosolini,Netina, Campobello di Ma zara e Salemi furono altre tappe di una prestigiosa carriera finita a Castelvetrano dove si dedicherà alla cura del settore giovanile.
Dotato di una comunicazione spontanea e cordiale e di un sentimento di comprensione della personalità dei giovani a lui affidati, ha saputo infondere nei suoi allievi che lo hanno apprezzato per le sue doti umane e tecniche, la sua fedeltà alle regole di vita e a quelle dello sport. E proprio nel periodo in cui Carlo Confalonieri si dedica al settore giovanile dalle sue sapienti mani escono fuori giovani calciatori che hanno fatto la fortuna della società Castelvetranese : fra tutti spicca il nome dell’indimenticato e amato bomber Aldo Tilotta che per poco non finisce alla Fiorentina.
Per il suo encomiabile e prezioso lavoro, per riconoscimento di una carriera sportiva, Carletto Confalonieri ha ricevuto le chiavi della città di Bayonne nel New Jersey ed una targa della Lega Italo-Americana del Calcio consegnatagli nel 1979 nel corso di una sua visita negli Stati Uniti.
Nel 1980 è stato premiato dall’AIAC di Trapani con il prestigioso riconoscimento “MAGISTER VITAE” direttamente dalle mani del suo grande amico Ferruccio Valcareggi.
Nel 1998 nel corso di una manifestazione sportiva svoltasi a Castelvetrano “Ho bisogno di sport” è stato premiato per l’impegno e la lunga milizia nel calcio castelvetranese insieme ad un altro grande del calcio castelvetranese, il compianto segretario Franco Lombardo.
Carlo Confalonieri si è spento il 21 novembre del 2001 all’età di 79 anni.
Il Ricordo di Baldo Nastasi
Nella mia modesta carriera di calciatore avrò avuto all’incirca venti allenatori, ma quello che ricordo con grande affetto e che mi ha insegnato molto anche nel privato e’ stato senza dubbio il compianto Carletto Confalonieri.
Si Carletto, così lo chiamavano tutti, è stato un personaggio che è riuscito a ritagliarsi un posto importante nel panorama calcistico siciliano.La cosa che di lui colpiva immediatamente era la sua enorme carica umana ancor prima di quella tecnica.
Non poteva essere diversamente, dato che era un fiorentino verace e come tutti i toscani possedeva quella dialettica pungente mista a umorismo che lo rendevano simpatico a tutti e faceva sì che i suoi giocatori (lui li considerava suoi figli) si legassero fermamente alla sua figura di guida.
Fu nel campionato 72/73 che ho avuto l’onore di averlo come guida tecnica. Quello fù anche l’ultimo campionato di Serie D che io disputai con la Folgore prima di passare in C con il Marsala. Ricordo che eravamo , come al solito, una squadra molto giovane e dopo una annata molto sofferta, riuscimmo, grazie anche alla sua guida, a salvarci nelle ultime giornate.
La cosa che mi colpì molto di mister Carletto e sin dal primo momento, era questo suo modo quasi paterno di proporsi. Trasmetteva calma e serenità, ma nello stesso eravamo tutti attenti a seguire i sui dettami tecnici e umani. Non scorderò mai la frase che mi disse una delle prime volte alla vigilia di una partita. Per stemperare la tensione pre-gara, davanti a tutta la squadra mi disse semplicemente: Baldo, a te non ho nulla da dirti ma desidero che tu “ mi pari il parabile, l’imparabile lascialo stare”.
In parole povere desiderava che io avessi un rendimento costante nell’arco del campionato, perchè questo era il vero segreto di un grande portiere.
Questa frase mi accompagnò per il resto della mia carriera e con essa il suo ricordo.
Per capire chi era Carletto Confalonieri bisognerebbe elencare tutti gli aneddoti che lo hanno avuto protagonista ma lo spazio a disposizione non basterebbe. Tuttavia mi preme menzionarne uno in particolare del quale serbo un bellissimo ricordo. Lui era solito , alla fine della riunione tecnica, per abbassare la tensione nervosa del prepartita finire il discorso dicendo “ Mi raccomando ragazzi occhio ai primi 90 minuti”. Ebbene, una domenica perdemmo al 91° minuto e la cosa dispiacque molto a tutti.
Nello spogliatoio a fine gara la delusione era altissima e le facce di noi tutti erano nerissime. Ad un certo punto si udì la sua voce che con tono calmo e rassicurante (da buon toscanaccio) ci disse : “ ragazzi non ho nulla da rimproverarvi in quanto vi siete attenuti alle mie direttive. Il vero responsabile della sconfitta sono io perchè avrei dovuto dirvi di stare attenti ai primi 91 minuti e non 90. Scusatemi ma non succederà più.” Ci guardammo tutti quanti e scoppiammo a ridere e gia’ pensavamo alla prossima domenica. Ecco chi era Carletto Confalonieri, un grande allenatore e un grande maestro di vita.
Caro Mister un giorno ci si rivedrà “see you later”
Baldo Nastasi
Il Ricordo di Filippo Foscari
AUTORE. Tonino Tuzzolino (www.folgore1945.it)
Parlare del” mister” significa per me fare un bel salto all’indietro nel passato quando per me il calcio e la passione per la Folgore era in cima al mio essere.
Il passato adolescenziale, forse è il più bel momento di vita dell’essere umano, il più spensierato dove, mister Confalonieri ha avuto un importantissimo ruolo nello sviluppo, nella crescita caratteriale e oserei dire anche nell’educazione di molti giovanissimi di quel periodo, compreso me.
Il mio ricordo personale più bello, legato a Mr. Carletto Confalonieri, è ovviamente quando mi fece esordire con la Folgore in 1^ squadra in un derby a Sciacca, ero appena diciassettenne.
Moltissimi sono gli aneddoti da raccontare o le frasi celebri di quell’uomo che sempre con dialetto toscano, mai perso o peggio quando utilizzava il suo personalissimo dialetto siciliano.
“ ma te tu scherzi pe davvero” o “maledizione a te che ti fa gioare…. che sono io” .
Mi piace ricordare oltre alle sue grandi doti umane anche la sua abilità tecnica quando alla fine degli allenamenti scommetteva con Mario Possamai,altro mister importante nella storia della folgore, a chi faceva entrare i palloni calciandoli dal limite dell’area di rigore e facendoli finire all’interno dello spogliatoio superando la porta la rete di recinzione e centrando il magazzino.
Sapete chi vinceva??? il mio “mister”
Grazie mister ovunque tu sia con affetto Filippo Foscari