“IL TEMPO VOLA ED IL PROGRESSO, OGNI DI’ PIU’ INCALZANTE, SPEZZA ISTITUZIONI E COSTUMI. LA SCOMPARSA E’ FATALMENTE NECESSARIA NEL CORSO DEGLI EVENTI: ONDE URGE CHE SI FISSI IL RICORDO DI QUESTA VITA VISSUTA.”
Così come il grande medico siciliano etnografo G. Pitrè invitava il popolo siciliano al mantenimento della memoria della collettività attraverso la raccolta di tutto un materiale legato alla tradizione, nello stesso modo e con lo stesso spirito oggi, 6 dicembre all’Istituto Capuana-Pardo, nei locali del plesso Capuana, si è tenuto un incontro…. Possiamo dire, per non dimenticare!
L’evento, che si inserisce nell’ambito delle attività legate al progetto Miglior Lettore ha coinvolto le classi prime, seconde, terze e quarte della primaria dello stesso plesso. Nenie, filastrocche, rosari e canti fanciulleschi della tradizione popolare siciliana, hanno incantato i piccoli alunni che hanno potuto avvicinarsi alle radici della propria cultura e scoprire il fascino di un mondo spesso dimenticato o poco valorizzato; tutto questo grazie alla splendida voce della cantante Irene Gambino marsalese, figlia d’arte, voce etnica molto apprezzata e nota per aver preso parte a diversi gruppi folkloristici ed aver calcato con essi, e da sola, i palchi di manifestazioni nazionali ed internazionali, ricercatrice di tradizioni popolari, esperta di canti tradizionali siciliani del 700 e dell’800, veri capolavori di una Sicilia che fu, ispirati dalla storia e dalla bellezza della nostra terra.
Versi antichi da ascoltare, recuperare e tramandare alle generazioni future, ispirati dalla storia e dalla bellezza della nostra terra. La cantante è stata affiancata dalla professoressa Francesca La Grutta, nota per l’opera svolta nel campo della ricerca storica siciliana delle Tradizioni Popolari, direttrice del Centro Studi e Ricerche delle Tradizioni Popolari dell’associazione culturale “Giovanni Varvaro”, di cui è anche vice presidente.
“Momento culturale di grande spessore- afferma la Dirigente prof. Anna Vania Stallone- che ha riportato in primo piano il dialetto che è il mezzo linguistico con il quale si tramandano i dati culturali di base ed è testimonianza vissuta della costruzione stratificata dell’identità comunitaria ed individuale. Il dialetto siciliano rappresenta, infatti, un forte legame tra passato e presente, un’eredità preziosa, un mezzo di comunicazione sociale ricco di cultura, storia, tradizioni e folclore che gli alunni non possono disconoscere,- e ancora- la giornata rientra perfettamente all’interno di un altro percorso molto importante che sta facendo l’intero istituto cioè quello della partecipazione al concorso dell’Unesco nel quale il tema selezionato è proprio quello della valorizzazione dei beni materiali ed immateriali nonché linguistici della cultura siciliana, per cui ritengo auspicabile, visto il successo della manifestazione, riproporre l’esperienza ad altre classi. Grazie alle referenti del progetto: Prof.sse Ardizzone Marica e Cirabisi Giovanna Maria e al signor Vito Sammartano, responsabile de La Medusa Editrice, per la gentile collaborazione”.
Addetto stampa Istituto Capuana- Pardo
Prof. Arianna Maniscalco