[di Francesco Saverio Calcara] Apprendo con grave rammarico il contenuto della deliberazione n. 40 della Giunta Municipale del 27 gennaio 2017, avente ad oggetto “Intitolazione via a Domenico Emerico Amari – Modifica deliberazione podestarile n 257 del 3.09.1932”, in sostituzione dell’attuale via Gagini;
decisione con la quale si infligge di fatto una incresciosa ed incomprensibile “damnatio memoriae” a una figura di primissimo piano nel panorama dell’arte italiana rinascimentale, come quella di Antonello Gagini, eccelso autore di opere scultoree, ospitate attualmente in numerosi palazzi e templi cristiani di gran parte dell’Italia meridionale, fra cui la splendida e veneratissima statua del nostro Protettore, San Giovanni Battista, custodita nella chiesa patronale di questa città.
Non nego in alcun modo l’opportunità di onorare la figura del prefetto Domenico Amari, al quale poteva più ragionevolmente essere dedicata una delle vie senza denominazione presenti in città, ovvero un sito a intestazione replicata (abbiamo, ad esempio, una via Rosolino Pilo e una piazza Rosolino Pilo, una via Giovanni Gentile e un piazzale Giovanni Gentile), ma non posso che rimanere allibito di fronte alla leggerezza con la quale si cancella, con una delibera approvata da quattro persone, sulla base di una nota biografica che non reca neppure una firma, la memoria storica, consegnata alla toponomastica cittadina, del Michelangelo di Sicilia; senza considerare, oltretutto, il rischio di confusione per la viabilità del centro storico, stante l’esistenza di un’altra via Amari, intitolata da tempo immemore a Bartolomeo Amari, contigua all’attuale via Gagini.
di Francesco Saverio Calcara
AUTORE. Redazione
in una citta’ dove viene dimezzata la via Crispi per fare spazio alla via “VITO LIPARI” tutto è possibile..
Questi si che sono problemi gravi di cui dare notizia…
Bastano quattro amici al bar per cambiare la denominazione di una strada del centro storico?. C’è da rimanere sicuramente allibiti. Però l’autore dell’articolo è, forse, lo stesso che, “illo tempore”, ha usato il cancellino per la piazza Garibaldi?…
Caro Prof. Calcara, concittadino emerito e stimato uomo di cultura e storia. E’ incontestabile oltre che condivisibile la sua indignazione per il modus con il quale questa Amministrazione procede per l’aggiornamento della toponomastica della Città. Ma non ho registrato la stessa levata di scudi ed indignazione, questa sì sarebbe stata oltremodo necessaria, arlorquando si decise per la “resezione” della Piazza Matteotti, vittima sacrificata dal fascismo più becero dell’innominato, una piazza tra l’altro dall’alto valore simbolico e civile per questa nostra Comunità, non fosse altro perché ospita il monumento ai caduti della “Grande Guerra”, per fare “spazio” a San Josemarìa Escrivà de Balaguer, fondatore del “Opus Dei”, che durante la dittatura Franchista in Spagna, non mosse mai un dito, non una parola nei confronti dei tanti perseguitati da quel regime “fascista” e che fu il solo responsabile della guerra civile spagnola, con sulla coscienza milioni di morti, torturati e desaparesido.
Ora siamo in due ad essere allibiti.
caro sindaco ,non devi allibire deve cancellare,questo falso cristiano
San Josemaria Escrivà de Balaguer.Lo Cancelli,grazie
Come sempre interviene la tecnica dello “spostamento”. Ma cosa c’entra adesso Escrivà, se si sta parlando di Gagini? In ogni caso le due vicende non sono per nulla paragonabili. Nel primo caso c’è stata una condivisione, discutibile per quanto si vuole ma che, comunque, non ha eliminato nessuno; qui un vergognoso sfratto. Punto.
Chi era Domenico Amari? Un prefetto qualunque! Quali emeriti ?