Il consiglio comunale di Campobello di Mazara ha votato il dissesto finanziario del Comune. L’ultimo atto di un lungo periodo che ha visto l’ente sotto controllo da parte della Corte dei Conti durato anni e culminato ora con la dichiarazione del dissesto. Di fondo le criticità finanziarie dell’ente che la Corte dei Conti ha evidenziato chiaramente. Era stato il consiglio comunale nel giugno 2023 ad approvare un piano di riequilibrio pluriennale ma la Corte, nel settembre di quest’anno, ha chiesto chiarimenti con contradditorio al Comune, con una relazione di quasi 100 pagine firmate dal magistrato istruttore che ha rilevato «incongruenze ed errori nella ricostruzione della massa passiva quantificata dall’ente in sede di redazione del Piano di riequilibrio». Il magistrato ha, altresì, accertato l’impossibilità di utilizzare il fondo di rotazione (di cui all’art. 243 ter), per la copertura di disavanzi e debiti fuori bilancio in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n.224 del 2023.

Una situazione finanziaria critica quella dell’ente che è arrivata ora all’epilogo del dissesto in seguito a una serie di cause. E, nero su bianco, sono scritte nella delibera approvata dal consiglio comunale: scarsa capacità di riscossione ordinaria delle entrate patrimoniali e tributarie, forte difficoltà nell’attività di riscossione coattiva delle medesime entrate, difficoltà operative nella gestione del patrimonio immobiliare di proprietà dell’ente da improntare a principi di redditività e convenienza economica ai fini di un più proficuo utilizzo. E poi ancora: elevata spesa derivante dalla contrazione di mutui, nonché il ricorso ad anticipazioni di liquidità statali e regionali volti al ripianamento di debiti certi, liquidi ed esigibili, significativa incidenza delle spese manutentive e delle spese sostenute per garantire l’erogazione di servizi fondamentali. Insomma una fotografia davvero preoccupante del Comune che oggi conta – secondo quanto riferito dal componente il Collegio dei revisori dei conti Michelangelo Aurnia – circa 24 milioni di disavanzo. A votare in aula sono stati 10 consiglieri di maggioranza, mentre i 5 consiglieri di minoranza si sono astenuti dal voto.

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