Non si arresta la macchina dell’accoglienza didattica dei tantissimi visitatori che arrivano a Castelvetrano per ammirare e conoscere la Sistina di Sicilia e le sue spettacolari opere. Dal giorno della riapertura al pubblico (7 febbraio 2014) numerose sono state le iniziative all’interno dell’edificio che hanno permesso una costante e quotidiana fruizione del sito. E non si parla solo di turisti stranieri ma anche di visite organizzate con tanto di guida ben documentata.
Sabato scorso è venuto in visita a Castelvetrano, appositamente per vedere la chiesa di San Domenico, il corpo insegnante dell’Istituto “R. Livatino” di Porto Empedocle. Gli ospiti, nel primo pomeriggio, sono stati accolti dal presidente del Club Unesco, Nicola Miceli. Dopo i saluti di rito, sono stati piacevolmente intrattenuti dal socio del club, l’architetto Angelo Curti Giardina che, grazie alla sua più che idonea preparazione storico-culturale, li ha accompagnati in una visita guidata della Chiesa, arricchita di aneddoti e particolari sulla storia dell’edificio e delle preziose opere che lì sono custodite, e di seguito per le vie del centro storico della città, catturando l’attenzione dei visitatori che del “cicerone” hanno apprezzato la maestria con la quale ha presentato la storia della città e dei suoi monumenti che rendono il luogo un vero e proprio museo “en plein air”.
Il corpo docenti di Porto Empedocle, dopo aver ammirato e colto i particolari delle meraviglie che la nostra città offre, si è ripromesso di effettuare delle visite guidate con i propri studenti sia alla stessa Chiesa di San Domenico, che al centro storico e al Parco archeologico di Selinunte. L’accoglienza della fruizione turistica, affidata al Club Unesco Castelvetrano Selinunte, al Comune, che quotidianamente tiene a disposizione alcuni articolisti, e alla Diocesi di Mazara, grazie ad un protocollo d’intesa siglato ventiquattrore prima della riapertura della Chiesa al pubblico, sta dando i suoi ancora piccoli ma importanti frutti.
Per una gestione unitaria soddisfacente, i tre enti hanno programmato un incontro per stilare un corposo calendario di eventi che possa sempre più rendere la Chiesa di San Domenico fruibile al pubblico anche nelle ore serali. Inoltre, in meno di due mesi, sono tantissime le proposte avviate per rendere i servizi soddisfacenti. In cantiere la realizzazione del sito con i particolari dei lavori di restauro realizzati dalla Soprintendenza di Trapani, oltre alla storia della Chiesa dalla sua progettazione ad oggi, la stampa di particolari e ben curati opuscoli con anche la planimetria dell’edificio, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’apertura di un conto corrente, con una raccolta fondi on line, per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio, la candidatura a bene dell’Umanità e la restituzione di importanti opere alla città che proprio nella Chiesa faranno bella mostra di sé.
Il Presidente del Club Unesco Castelvetrano Selinunte ha anticipato che proprio “in questi giorni saranno riportati gli ultimi tre quadri appartenenti all’edificio ed inoltre torneranno ai cittadini castelvetranesi le statue dell’ex chiesa dell’Itria (nei pressi del vecchio ospedale), attualmente custodite presso la soprintendenza di Trapani. Inoltre, invito i nostri concittadini che ancora non hanno avuto l’opportunità di visitare la Chiesa di San Domenico, di approfittarne sabato 12 aprile – anticipa il presidente del Club, Nicola Miceli – durante la visita accuratamente guidata, con il nostro prezioso architetto Angelo Curti Giardina, già programmata con tutte le sezioni Avis della provincia di Trapani”.
Sono tantissime le iniziative già avviate per le quali si attendono i tempi materiali di realizzazione, evitando che la fretta possa portare cattivi esiti non propedeutici al risultato sperato. Come a dire: “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi” e quindi è meglio attenersi al proverbio, di cui non si conosce l’autore ma che rispecchia perfettamente la saggezza popolare, “chi va piano va sano e va lontano”.
Club Unesco, Vescovato ed Amministrazione Comunale stanno lavorando intensamente e alacremente per far si che il prezioso edificio decolli definitivamente. Un passo alla volta e con i piedi di piombo per evitare che anche questo incantevole patrimonio tornato alla fruizione pubblica venga dopo un breve periodo abbandonato come tanti altri edifici recuperati in città e poi, dopo le prime clamorose iniziative, non potendosi autogestire sono tornati nel loro oblio.
AUTORE. Redazione
E pensare che ho scritto al noto critico d’arte Philippe daverio segnalandogli l’apertura della chiesa
di s. domenico, sicuramente ha altro da fare,
mi aspettavo una risposta.