Fiamme, fumo e sostanze pericolose sprigionate nell’aria (molta la plastica bruciata), questa sera vicino l’ex “Calcestruzzi Selinunte”, dove sono accampati più di 500 migranti economici. Il fuoco – è quasi scontata l’origine dolosa – ha interessato un enorme cumulo di sacchetti di immondizia che i migranti stessi avevano accumulato in un terreno agricolo quasi di fronte l’entrata principale sulla via Selinunte, nel territorio a confine tra Campobello di Mazara e Castelvetrano. Una zona scelta abusivamente dai migranti come discarica a cielo aperto, con rifiuti di ogni tipo, non curanti che quella fosse una proprietà privata. Stasera le fiamme che hanno avvolto il cumulo di rifiuti, dal quale si è sprigionato fumo e cattivo odore.
Tutt’intorno all’ex “Calcestruzzi Selinunte”, ora trasformato in un campo abusivo di migranti, ci sono rifiuti sparsi ovunque, sia nelle zone di pertinenza del territorio di Castelvetrano che in quello di Campobello di Mazara. I migranti abbandonano non soltanto normale spazzatura ma anche resti di macellazione di animali. E i proprietari dei terreni vicini più volte hanno sollevato il loro grido di protesta per le condizioni in cui si trova la strada che devono percorrere per raggiungere i propri terreni.