Dall’avvio della stagione venatoria 2023/2024 i Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Distaccamento di Trapani hanno intensificato l’attività di controllo sul corretto esercizio del prelievo venatorio.
A fronte di oltre 50 cacciatori controllati, sarebbero state accertate irregolarità in sette distinte occasioni. In 5 casi – accertati tra Salemi, Marsala e Campobello di Mazara, sono stati sanzionati amministrativamente altrettanti soggetti che, seppur in regola con le licenze e le autorizzazioni necessarie, avrebbero omesso di trascrivere sul tesserino venatorio la giornata di caccia; comportamento quest’ultimo sanzionato dalla legge regionale sulla caccia con una multa da €. 75 a €. 450, per un totale di €. 2.250.

In altre due occasioni, ancora una volta nel territorio del Marsalese, i militari hanno individuato due soggetti che, sebbene anch’essi in regola con gli obblighi di legge, esercitavano l’attività venatoria utilizzando verosimilmente dei richiami acustici elettromagnetici. In altri termini, riproducevano mediante degli impianti di amplificazione, la registrazione del canto di alcuni esemplari di avifauna.
Tali strumenti sono vietati dalla legge in quanto agevolano grandemente la caccia di questi esemplari, atteso che la fauna viene attratta dal suono, fermandosi a pochi metri dal cacciatore.

In questo caso la legge prevede per i presunti autori di tale reato un’ammenda fino a € 1.500, il sequestro delle armi e la confisca dei richiami.
Le attività di controllo proseguiranno per l’intera durata della stagione venatoria e riguarderanno non solo le aree naturali protette ove la caccia è vietata o comunque ancora più rigidamente disciplinata, ma anche il restante territorio provinciale, in quanto una pressione venatoria incontrollata potrebbe nuocere gravemente alla biodiversità animale, già fortemente sfiancata dagli incendi che hanno caratterizzato l’appena trascorsa stagione estiva. È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza.

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