[di Antonino Donato, GdS] La morte non può essere risarcita. Ma il dolore atroce e la sofferenza patita dai familiari sì. Per questo due genitori hanno ottenuto dopo diciassette anni un risarcimento di 306 mila euro per la morte della figlioletta, deceduta dopo il ricovero nel reparto di pediatria dell’ospedale «Sant’Antonio Abate» di Trapani. Ed i tempi sarebbero stati ancora più lunghi se davanti ai giudici del Tribunale civile di Trapani non si fosse pervenuti ad un accordo tra le parti interessate per liquidare con un assegno la triste vicenda.

Il provvedimento, adottato dal commissario dell’Asp Giovanni Bavetta, è stato pubblicato ieri all’albo pretorio dell’azienda sanitaria. Da quanto è stato possibile accertare, dopo un lungo iter giudiziario, i genitori della piccola hanno avviato nel 2011 una causa risarcitoria contro l’azienda ospedaliera «Sant’Antonio Abate» per «responsabilità medica e mal pratica sanitaria», imputando di fatto ai medici la responsabilità per la morte della figlioletta. E contemporaneamente è stato avviato un procedimento penale per accertare le responsabilità del decesso della piccola, chiedendo che venisse riconosciuto il danno per la sofferenza patita.

L’Azienda ospedaliera Sant’Antonio Abate si è costituita in giudizio e ha chiesto l’intervento della compagnia di assicurazione che garantisce il pagamento parziale o totale per casi del genere.

Nel 2014, in considerazione del fatto che ormai l’ospedale Sant’Antonio Abate era stato incorporato dall’Azienda sanitaria provinciale, si apriva un altro capitolo della vicenda giudiziaria con la costituzione in giudizio della stessa Azienda sanitaria provinciale. Nell’aprile scorso la vicenda è stata chiusa con una transazione.

Così nell’udienza del 14 aprile scorso – secondo quanto viene riportato nella deliberazione commissariale – il giudice competente prendeva atto della proposta conciliativa che era stata avanzata con il consenso delle parti interessate e la lunga vicenda di concludeva con la decisione concordata del pagamento di 306 mila euro da parte dell’Azienda sanitaria provinciale in favore degli eredi della bimba deceduta nel 2001».

di Antonino Donato
per Giornale di Sicilia

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