Mentre guidiamo nel buio della sera, per le nostre strade familiari, un paio di fari ci abbagliano mentre un paio di fari ci seguono, la radio che canta una bella canzone e magari due chiacchiere.
Una serata come tante. All’ improvviso i nostri occhi si sbarrano, è un attimo, un’ immagine fulminea, freniamo immediatamente, un tonfo ci butta nello sgomento. Si sono appena rovinate due vite, quella di un conducente dell’ auto ed il ragazzo immigrato investito con la sua bici, mentre nel buio pedalava pericolosamente.
Quanto vale una vita durante la notte, nelle nostre strade?
Probabilmente non più di pensiero.
È normalità oramai, nel buio delle sere, sulla SS115 che unisce Castelvetrano a Selinunte, imbattersi in ragazzi immigrati che transitano sulle loro bici, privi di ogni segnalazioni, pericolosamente invisibili. Chi dovrebbe vigilare? Chi dovrebbe fare rispettare il codice della strada? Solo due certezze, il ragazzo in bici muore ed il conducente dell’ auto sarà denunciato per omicidio stradale.
Inquietante, è sapere che dopo molteplici segnalazioni, dopo corso di educazione stradale agli ospiti e raccomandazioni, questi episodi sono diventati oramai la normalità sulla SS115. Rassegnazione da parte delle istituzioni e forze dell’ ordine? Eppure la legge va assolutamente rispettata, da tutti indistintamente, per il bene della collettività.
Le norme che regolano le caratteristiche costruttive e funzionali e i dispositivi di equipaggiamento delle biciclette sono contenute nell’art. 68 del CdS così come il loro utilizzo è regolamentato dall’art. 152. Fra i dispositivi è previsto l’obbligo di installazione di luci anteriori e posteriori nonché di catadiottri sui pedali e su altre parti della bicicletta. Ma sorvoliamo sulle caratteristiche delle bici, impossibile pretenderle a norma in possesso dei migranti.
Ma la Legge 120 del 2010 ha poi introdotto l’obbligo per i conducenti di biciclette di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità (art. 182 comma 9 bis del C.d.S.), sia quando circolano in galleria, sia fuori dei centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere. Questo consente di rendere visibili i ciclisti anche a notevole distanza.
Il giubbotto di colore giallo, arancione o rosso è un indumento privo di maniche cui sono applicate delle strisce retroriflettenti, visibili di notte nel momento in cui vengono illuminate da un fascio di luce. Lo stesso principio è applicato alle bretelle retroriflettenti che si riducono a un ridottissimo materiale di fondo.
In base a quanto sopra, è evidente l’attenzione del legislatore alla mancanza di visibilità come fattore di elevato rischio.
Gli indumenti ad alta visibilità aumentano la distanza dalla quale è possibile riconoscere la presenza di un ciclista su strada riducendo il rischio di incidente.
Indicazioni del Codice della strada (art. 182)
Chiunque viola le disposizioni dell’articolo 182 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va da euro 25 a euro 169, a seconda dell’infrazione.
Ma i nostri ragazzi immigrati, vengono controllati e sanzionati? Chi dovrebbe sostenere il pagamento delle sanzioni?
Probabilmente le sanzioni andrebbero addebitate alle cooperative che ospitano gli immigrati nelle strutture. Questo dovrebbe indurre la cooperstiva responsabile a vigilare sulla sicurezza del proprio ospite.
Non è possibile che queste situazioni continuino dopo anni, le strade sicure devono essere un diritto per tutti coloro che le percorrono, in questi casi la tolleranza e la superficialità di chi dovrebbe intervenire, sono complici di morte.
Serena Navetta
AUTORE. Serena Navetta
Sono anni che, quale presidente di Pro Loco, porto all’attenzione delle autorità competenti il problema degli immigrati-ciclisti che nel dispregio più totale delle leggi scorazzano per le nostre strade nazionali e provinciali in bici fatiscenti, senza luci di segnalazione e freni e senza giubbini. ,Lo stesso fenomeno si verifica per le vie cittadine, dove per loro non esistono divieti e sensi unici. Il morto, se ricordo c’è già stato e gli incidenti anche. Pare che le cooperative di assistenza non riescono a risolvere il problema o forse ….non se lo pongono,mentre gli addetti ai controlli continuano a sottovalutarlo. E’ arrivata la bella stagione, le nostre strade sono super affollate, e quindi mi associo alla segnalazione di Serena affinchè chi di competenza ponga in essere opportuni provvedimenti. Attendo risposta dalle autorità competenti, o dai responsabili delle cooperative.
In riferimento a quanto affermato dalla signora Navetta, come responsabile del cntro per richiedenti asilo “la Locanda” di castelvetrano mi preme ricordare per l’ennesima volta che la direzione del centro di concerto con la Prefettura di Trapani ed il Comando dei Vigili Urbani di Castelvetrano ha organizzato in data 21.05.2015,
2.10.2016 e13.03.2017 corsi di educazione stradale per gli ospiti del centro, all termine dei quali si è proceduto alla distribuzione gratuita di giubottini catarifrangenti per la notte.
Il sottoscritto provvede personalmente a visionare le bici e a fare applicare strisce adesive catarifrangenti con cadenza settimanale.
Tutto cio’ senza alcun obbligo giuridico da parte del centro se non quello morale per fare di tuttoal fine di evitare il peggio.
Signora Navetta, sono maggiorenni e purtroppo liberi di non indossare i giubottini, questo non è un problema del centro anche se facciamo di tutto perche’ cio’ non si verifichi. Vorrei inoltre evidenziare che quelli che si vedono transitare nelle ore buie non sono ,tranne casi sporadici, ospiti della locanda ma cittadini extracomunitari e dell’est Europa che vivono nei casolari lungo la ss.115 e nella zona compresa tra Marinella e triscina.
A tal proposito ritengo che molto piu’ grave e consistente sia la situazione di pericolo che si viene a creare specie nel periodo estivo, lungoo la strada per Marinella di Selinunte e quella di Triscina per le forti velocita’ di molti autoveicoli e motoveicoli.
La presenza ed i controlli delle forze di polizia sono sporadici, l’installazione dell’autovelox sempre negli stessi punti e ben visibile a distanza non lo rende un deterrente per quanti pensano che le strade siano delle piste.AVV. Quintino PAOLA resp. C.A.S. La LOcanda
La circolazione, sia nei centri abitati che sulle strade esterne, è completamente fuori controllo per ogni aspetto che riguardi il rispetto del codice della strada da parte dei ragazzini,dei loro genitori e dei loro nonni. Non gliene frega niente a nessuno, autorità preposte comprese. Rassegnamoci. Come per tutto il resto.