Avrebbero dovuto essere rilasciati ieri, e invece nel l’amara sorpresa: i 19 marinai di Mazara Del Vallo, sequestrati giovedì sera dalle autorità libiche sono stati trasferiti nel carcere di Bengasi.

In queste ore concitate, la Farnesina spiega che l’Italia si aspetta “una rapida soluzione” della vicenda e in tal senso si sta muovendo l’ambasciatore a Tripoli, Giuseppe Buccino, che sta rappresentando “la forte aspettativa” italiana alle autorità locali.

Ieri, lo stesso capitano del Boccia II, Pietro Russo, raccontava: “Stamattina ci hanno detto che entro le mezzogiorno saremmo stati liberati, e invece siamo tutti e 19 in carcere. Domani ci condurranno al tribunale militare e credo che subiremo un processo. Pare che si tratti di una formalità, così ci hanno detto”.

Anche se al momento ai 12 italiani e ai 7 tunisini sono stati sequestrati i cellulari e hanno potuto comunicare con le famiglie grazie al telefonino del console italiano Guido De Sanctis, che segue da vicino la vicenda. “Sono in attesa di essere interrogati – dice il diplomatico -. I libici ieri hanno lavorato tutta la giornata, anche se per loro era festa, per produrre un fascicolo. Si tratta di accertare che questo sconfinamento non pregiudichi la sicurezza nazionale della Libia e il tribunale militare deve rilasciare un nulla osta”.

Intanto, a Mazara del Vallo, che vanta la più grande flotta peschereccia del Mediterraneo e in questi giorni ospita la manifestazione “Sea slow Land” sui temi della pesca e dell’agroalimentare, il clima è teso. Tra gli armatori e i familiari c’é preoccupazione. Anche l’ambasciatore Maurizio Melani, dirigente generale del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri, a Mazara del Vallo ha incontrato gli armatori e ha riferito loro di essere “in costante contatto con le autorità libiche per il rientro delle persone sequestrate. I rapporti con il governo transitorio sono stretti – ha aggiunto – e auspichiamo che il rilascio avvenga in tempi brevi”.

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