Sul web gira un articolo che racconta le diverse fasi della storia del bambino trascinato via da scuola. Alla luce di questo racconto sembra che le responsabilità non siano affatto delle forze dell’ordine, le quali si sono trovare in una situazione davvero drammatica.

L’opinione pubblica ha subito puntato il dito sui metodi utilizzati, è però necessario riflette su cosa sia accaduto prima.

La fonte di quanto segue non è stata ancora accertata ma sembra che l’autora conosca molto bene i fatti.

C’è un bambino nato nei primi duemila, padre avvocato, madre professionista. I genitori si separano quasi subito. A questo punto la madre e i suoi parenti non solo impediscono in tutti i modi al bambino di vedere il padre (che poi sarà appurato è una brava persona e non ha mai fatto nulla di male al bambino) ma gli inculcano addirittura l’idea che il padre è un mostro cattivo, che gli farà del male, parlano male di lui in tutti i modi possibili e immaginabili tanto che il bambino ha incubi, terrori, si atuoconvince di essere vittima del padre anche se non è vero.

Il padre disperato chiede giustamente di vedere il figlio, passano 8 anni di cause e sofferenze e ben due tribunali diversi che hanno sentito vari esperti ed entrambe le parti, sia in primo che in secondo grado, attestano che la madre sta massacrando il bambino psicologicamente.

Quindi viene disposto l’affido esclusivo al padre, che badasi bene, viene fatto solo in casi gravi, quindi si può immaginare come patologica sia la madre per arrivare a tanto. Bene, viene disposto che prima di portarlo dal padre vada per un pò in casa famiglia per adattarsi alla nuova situazione. Per ben quattro volte, e con le buone, si tenta con calma di portare il bambino da casa della madre a destinazione, ma la donne e i parenti fanno il diavolo a quattro, continuando a far credere al bambino chissà che orrori lo aspettano, e qui di nuovo si vede quanto lo considerino solo come una proprietà da reclamare urlando come pazze/i, non come un bambino indifeso, se ami tuoi figlio infatti lo tranquillizzi dicendo che andrà tutto bene, non gli fai credere falsamente che i signori lo stanno portando in una specie di campo di sterminio.

Si va allora a scuola, badate bene, senza divise per non spaventarlo, gli si dice che è tutto ok, che andrà in un bel posto, ma il bambino memore del lavaggio del cervello precedente fa un macello, scappa e per evitare che finisca sotto una macchina lo si prende per spalle e gambe, che è l’unico modo che si usa per chi si agita, per evitare di trascinarlo facendogli male o che scappi in strada con grave pericolo, il tutto mentre nonni e zia aggrediscono e urlano come pazzi contro gli agenti.

Appare chiaro ora chi ha davvero la responsabilità di tutto il dolore che il bambino ha provato fin da quando è nato. Auguri piccolo, ti attende un futuro sicuramente migliore adesso credimi, auguri per tutto.

fonte. https://www.facebook.com/noviolenzadonne/posts/10151199770314767

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