Anche la Google car si rinnova, vettura colorata con tanto di scritta Google maps Street view sugli sportelli.
Il veicolo sta ripercorrendo il territorio di Castelvetrano per aggiornare la mappatura di Google maps. Gli ultimi rilievi del colosso di Mountain Views a Marinella risalgono al mese di settembre del 2009. Se percorrete infatti le vie di Marinella con il prezioso strumento Google noterete che non è presente nemmeno la piattaforma in legno allo scalo di bruca.
In questa foto, il mezzo con la telecamera panoramica a 360 gradi mentre girava per le vie della borgata di Marinella di Selinunte
Il “Google Street View” è una caratteristica di Google Maps e Google Earth che fornisce viste panoramiche a 360° gradi in orizzontale e a 290º in verticale lungo le strade (a distanza di 10-20 metri l’una dall’altra) e permette agli utenti di vedere parti di varie città del mondo a livello del terreno.
Introdotto il 25 maggio 2007, il servizio si è gradualmente ampliato, fino a comprendere allo stato attuale fotografie provenienti da quasi tutte le nazioni del mondo.
Per la realizzazione delle foto, Google Street View si serve di apposite macchine fotografiche (le Dodeca 2360, dotate di 11 obiettivi e prodotte dall’azienda canadese Immersive Media) collocate sul tetto di diverse automobili, denominate Google Cars.
Nelle aree pedonali, nei parchi e nelle strade non attraversabili con le automobili vengono usate invece delle biciclette, chiamate Google Bikes. Le foto possono essere visualizzate in diverse posizioni, angolature ed ingrandimenti tramite i tasti “freccia” della tastiera e/o il mouse. La linea e le frecce che compaiono in sovrimpressione sulla foto indicano la strada percorsa dalla Google Car e le possibili direzioni da percorrere. Facendo click con il tasto destro del mouse, sull’immagine, è possibile selezionare varie opzioni.
AUTORE. Redazione
Ma perchè, a fine lavoro, gli addetti google non rimanevano a cena al noto risto “Parco di Selinunte”, cenette intime per clienti mondiali googloniani.
Sarebbe bastato sostituire un paio di lampadine fulminate dei bagni a servizio del tempio E, per guadagnarsi un pasto sicuro in quel ristorante storico e archeologico.