I recenti mutamenti del quadro politico cittadino, determinati dal comunicato stampa dei due consiglieri comunali dell’Udc, Ingrasciotta e Barresi, che cancellando ogni idea di partito, hanno scelto di far prevalere l’idea di “corrente” (la cosiddetta “area democratica”), disconoscendo i vertici comunali (nelle figure del segretario Vincenzo Di Stefano, e del presidente, Silvestro Pisciotta), fino a chiedere autonomamente e per sé una “visibilità in Giunta”, inducono i sottoscritti consiglieri ed assessori dell’Udc ad una riflessione realistica ancorché amara.
Il nostro partito, radicato alle origini nella tradizione democratica e cristiana, vive da lungo tempo una fase di stallo, testimoniata già a suo tempo dalle dimissioni del presidente provinciale, Gianni Pompeo, cui non è seguito nessun momento di confronto né di interno dialogo, e dal recente abbandono dell’on. Giulia Adamo dalla leadership regionale. In nessun caso i vertici del partito hanno avviato momenti di comprensione del disagio, preferendo non dare alcun seguito a questi atti formali, carichi di significato politico.
Oggi, alla luce di questo ulteriore strappo nel gruppo castelvetranese, viene ancora una volta a mancare in noi la fiducia in un partito strutturato, garante della convivenza di storie politiche, ma avverso a correntismi deleteri che cancellano ogni dialogo interno per farsi solo ed esclusivamente rivendicazione individuale e personale.
Non potendo a questo punto renderci complici di ulteriori conflitti interni, lasciati dal partito alla mercé dei singoli, comunichiamo -nell’estremo tentativo di fare chiarezza- la nostra autosospensione dall’Udc, cui corrisponderà, in Consiglio Comunale, la formazione di un nuovo gruppo consiliare, che avrà la denominazione di CDU “Castelvetrano Democratica Unita” per il Futuro. Questo, fugando ogni equivoco, perché non possiamo consentire che passi l’idea di due Udc, così come sottointeso dai due componenti di “area democratica”. Non volendo anche noi prendere parte al devastante gioco delle “correnti” preferiamo più coerentemente collocarci fuori da un partito nelle cui idee e nei cui valori ci siamo riconosciuti, ma che oggi vediamo consegnato al caos e allo sbando. Speriamo che un gesto così forte e cosi deciso possa attivare una riflessione seria anche in chi, frazionandolo in correnti, lo sta avviando a morte certa.
I sottoscritti consiglieri ed assessori, firmatari della presente, confermano il pieno e leale appoggio al sindaco Errante, così come è avvenuto senza alcuna remora sin dal primo giorno di campagna elettorale, sotto la guida leale dell’amico Gianni Pompeo. Al sindaco i sottoscritti esprimono inoltre grande apprezzamento per le parole rivolte autorevolmente ai partiti affinché tornino ad essere protagonisti della vita democratica, imprescindibili interlocutori della Civica Amministrazione, e non coacervo di correnti e di infruttuosi personalismi.
firmato
Luciano Perricone, capogruppo CDU per il Futuro
Gaetano Accardo, vice-capogruppo CDU per il Futuro
Vincenzo Cafiso
Francesco Lombardo, assessore
Vito Fazzino, assessore
Un encomio a dei politici così valorosi è d’obbligo.
Vedo che in un momento così difficile per il loro glorioso partito non hanno trovato di meglio che dire:
siamo attacati alla poltrona, più o meno comoda, e niente e nessuno ci schioderà da essa!
Complimenti, complimenti vivissimi.
vitop
Io penso che viste le “faide” interne all’UDC abbiano fatto bene a fare chiarezza e liberare il campo, sospendendosi: credo che sia troppo comodo rimanere in un partito e farsi la propria correntina a due, per avere una poltrona, no? Ora voglio proprio vedere che faranno i vertici regionali dell’UDC!
E caro Vituzzu….tu un mi la cunti giusta!!!!
e caro Santino, invece loro, e dico loro, ce la raccontano veramente giusta….e gli allocchi stanno a guardare!!!!
vitop
La corrente a due no, ma un partito a tre si?? un pò fragile come tesi da sostenere. Un partito diventa democratico quando il confronto è leale e vi è lo spazio per tutte le sue espressioni. Il consigliere più votato di Castelvetrano avrà il diritto a dire la sua o no?
finalmente i mercenari della politica se ne sono andati.
Si respira aria profumata.SINDACO confido in tè.
3 consiglieri, 3 cariche istituzionali. A LA CASA……
Bene facciamo il punto della situazione:
1. Domenica mattina alla radio il consigliere Piazza (Città nuova) comunica che Pompeo ha titolo ad esprimere la sua dentro C.N. in quanto fondatore del movimento.
2. Ieri tre consiglieri eletti nell’UDC (di cui 1 Cafiso presidente del consiglio)e i due assessori (Lombardo e Perricone) si sospendono dal partito, fondando un nuovo gruppo CDU per il futuro, dichiarando che il loro leader è Pompeo.
3. Pompeo, il segretario cittadino Silvestro Pisciotta ed il presidente del partito Enzo Distefano, restano al loro posto.
Dunque Pompeo è contemporaneamente: fondatore di Città Nuova, tesserato e delegato del partito di Casini (UDC) e leader del neo gruppo consiliare CDU per il futuro. Altro che correntine, Gianni Pompeo ha un piede nel passato (Città Nuova), un piede nel presente (UDC) ed un terzo nel futuro (CDU). E’ chiaro a tutti ora!
Ci potevano pensare prima ad autosospendersi. anzi consiglio loro di dimettersi dalla carica di consigliere comunale da assessore, presidente del consiglio etc., andando presso le proprie casette a riflettere.
Ricordo a tutti che il primo eletto di una lista è appunto eletto grazie ai voti dell’intera lista. Per cui ha sicuramente diritto di parlare ma non certamente di imporre la propria linea ad un intero partito. Hanno fatto bene ad andarsene dall’UDC perché in realtà ormai non esiste più e quando un progetto fallisce è giusto voltare pagina. E poi… ancora non ho capito qual è il progetto politico di Ingrasciotta: avere per forza un assessore? Certo un bel progetto politico…
Gianni pigliatutto, rivuole il suo potere e i loro sudditi “obbediscono”. Felice resisti e vai avanti con il tuo programma, ascolta una persona che ti vuole bene.