Lunedì 21 marzo si  celebra la Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un appuntamento riconosciuto ufficialmente dallo Stato, attraverso la Legge n. 20 dell’8 marzo 2017 e che  quest’anno assume un valore ancora più importante, a trent’anni dall’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme al personale di scorta. Lo slogan di quest’anno è “Terra mia. Coltura/Cultura”. Uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno: Terra mia, per prendersi cura della nostra comunità e  Coltura/Cultura, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento delle coscienze. Tante le attività portate avanti dagli alunni delle classi quinte dei Plessi Dante Alighieri e Ruggero Settimo: dalla riflessione sullo slogan, alla lettura dei nomi delle vittime delle mafie, ai lavori di cartellonistica, alla realizzazione di video e  foto, alla conoscenza  delle storie  di semplici cittadini, magistrati, giornalisti, rappresentanti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere.

Leggere i nomi delle vittime, così come indicato dal Ministero dell’Istruzione, sottolinea la Dirigente Maria Luisa Simanella,  costituisce un momento commemorativo di forte simbolismo e rappresenta  un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, esempi di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti, per non far morire le loro idee. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune;  una memoria che non vuole essere celebrazione,  ma strumento di verità e giustizia. Gli alunni hanno, altresì,  partecipato  a distanza,  all’iniziativa nazionale trasmessa dalla RAI alle ore 12, in diretta da Piazza Plebiscito di Napoli, che ha visto  collegate in contemporanea centinaia di Scuole e  di Piazze in Italia e nel Mondo: un grande coinvolgimento nazionale e internazionale per dire No alle mafie e alla corruzione. E’ anche  attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento  dei giovani alunni a questi importanti appuntamenti che  la Scuola incide sul tessuto sociale e diventa  strumento di emancipazione. L’ignoranza e la paura sono terreno fertile per l’illegalità e la Scuola ha il compito di contrastarle con la diffusione della cultura e il rispetto della dignità di ognuno. Pertini nel 1983, davanti alla bara del giudice Montalto disse: “per combattere la mafia c’è solo da rispettare fino in fondo la Costituzione” e Don Luigi Ciotti ripete continuamente che la Costituzione italiana è la prima norma antimafia del Paese. Un plauso va  a tutti gli insegnanti che sono garanti della Costituzione, che la mettono in pratica ogni giorno e trasformano quei principi in fatti e insegnamenti, assolvendo al loro compito più alto, quello di far vivere i valori della nostra Carta Costituzionale. 

Ins. Angela Scirè

 

 

AUTORE.