Pubblichiamo di seguito articolo e video realizzati dagli alunni della classe III B della scuola secondaria del plesso “Gennaro Pardo” di Castelvetrano che hanno partecipato al concorso “Facciamo 17 goal

Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, indetto dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) e dall’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) con l’obiettivo di promuovere lo Sviluppo Sostenibile secondo quanto indicato dall’Agenda 2030, documento adottato dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015 al fine di migliorare gli stili di vita delle persone, imparando a gestire le risorse senza sprechi.

Giovedì 28 marzo, la nostra classe ha effettuato un’uscita didattica presso il Parco Archeologico di Selinunte. Il nostro percorso, che ha coinvolto tutte le discipline, è iniziato in classe attraverso una preparazione teorica e ha trovato concretezza presso l’area archeologica, luogo in cui, accompagnati dai docenti Paolo Clemenza, Giusy Passerini, Antonella Spallino ed Enza Pellicane, abbiamo incontrato i responsabili del Consorzio di Ricerca “Gianpietro Ballatore”di Palermo, un ente che si occupa di innovazione tecnologica nell’agricoltura, attuando la valorizzazione delle produzioni tradizionali.

In particolare, l’attività si è concentrata su un tema molto dibattuto nell’ultimo periodo che ci porta a riflettere su varie questioni a esso correlate. Il cambiamento climatico è stato oggetto di approfondimento in classe per l’intero anno scolastico e pertanto, per noi, è divenuto un argomento di primaria importanza. Abbiamo quindi compreso che il territorio in cui viviamo potrebbe essere soggetto a un processo di desertificazione come conseguenza del surriscaldamento globale. Inevitabilmente ci siamo posti alcuni interrogativi: quale futuro ci aspetta? Il nostro territorio, che fin dai tempi più antichi ha sempre avuto una forte vocazione agricola, manterrà queste caratteristiche anche in futuro o si trasformerà in una landa arida? Forse bisogna guardare al passato per proiettarci con più fiducia nel futuro? Eccolo il punto di partenza, probabilmente alcune risposte si possono trovare proprio nel passato. Ci siamo quindi immersi completamente nell’atmosfera della nostra Selinunte, il cui nome, Selinon, deriva dal prezzemolo selvatico che, nell’antichità, cresceva rigoglioso su queste colline. In quest’angolo del Mediterraneo, gli antichi Greci, affascinati dalla bellezza e dalla fertilità della zona, si insediarono e fondarono la città che, ancora oggi, vive attraverso il Parco archeologico più grande d’Europa.

All’interno del Santuario dedicato a Demetra Malophoros è presente un’area sacra in cui si evidenziano elementi archeologici riconducibili all’antico culto di Demetra, divinità dell’agricoltura, anche conosciuta come divinità del grano. Il culto della “Grande Madre” era legato anche alla fertilità del terreno e alla ciclicità dei raccolti.

Il Parco Archeologico di Selinunte è un sito che va tutelato non solo per la sua importanza storico-culturale e artistica, ma anche per gli aspetti paesaggistici e naturalistici. E se parliamo di paesaggio, è inevitabile il riferimento all’agricoltura. Abbiamo quindi intervistato gli esperti del Consorzio Ballatore che, in collaborazione con l’ente Parco, nella persona del direttore, l’arch. Caruso, sono impegnati in un progetto molto interessante: la coltivazione di grani antichi all’interno del Parco Archeologico di Selinunte. Nello specifico, ci siamo interessati alle coltivazioni tipiche dell’antica Selinunte, abbiamo voluto conoscere la modalità di inserimento del loro progetto in una zona, quale la nostra, a rischio di desertificazione, abbiamo domandato quali fossero le varietà di grani antichi, quali siano i più resistenti alla siccità e siamo stati incuriositi dalla loro possibilità di coltivazione come obiettivo per favorire la biodiversità a scapito delle colture intensive.

Per questa attività, rivolgiamo un ringraziamento particolare all’arch. Patrizia Palmigiano, funzionario dell’ente Parco, che ci ha accolto all’interno dell’area archeologica, permettendoci di trascorrere una giornata costruttiva e indimenticabile.

I.C. Capuana-Pardo
Classe III B: Plesso G.Pardo

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