Si ricorda che, venerdì 9 aprile alle ore 21, andrà in scena “Altrailiade” nell’ambito della stagione del Teatro Selinus. Scritta e diretta dal Giacomo Bonagiuso, l’opera prende spunto dall’immortale scritto del sommo Omero per raccontare le atrocità della guerra.
Nella nota di regia si legge: “Spesso i mass-media ci consegnano una visione della guerra irreale. La guerra degli inviati speciali, dei tempi televisivi, della contraerea muta nel cielo scuro della notte. Ma la guerra, quella vera, non ha diritto ai “primi piani”, ai tre minuti nel Tg della sera; è una “cosa” sorda, muta, spesso anche cieca. Una “cosa”, appunto, oscura, quasi non fosse mai visibile davvero e in profondità.
Omero, nell’Iliade, canta la guerra e le sue gesta; una guerra di giovani che si ammazzano a colpi di pietra, con le nude mani, di rado con un’arma forgiata. È la guerra della truppa, che non indossa armature splendenti, né possiede carri o tantomeno cavalli. Poi c’è il “galateo” di guerra dei rampolli, gli eroi cui il poeta concede – come un nome nuovo adatto al ritmo della battaglia – gli epiteti (Ettore, il massacratore di genti, Achille, il piè veloce…); sono gli eroi che si sfidano in una surreale contradanza di gesti, che spesso vengono graziati da un dio, che a volte fuggono di fronte alla morte.
Come potevamo raccontare con efficacia tutto questo senza cadere, per un verso, nel puro classicismo di maniera, e, per l’altro, nel cronachismo militante? Abbiamo scelto una via diversa dalle più recenti rappresentazioni contempranee: abbiamo messo in bocca l’Iliade alle Troiane di Euripide, alle donne superstiti, condannate a rimanere ancora tra le macerie della città di Priamo e a subire sorti diverse: Ecuba, madre di Ettore, sposa di Priamo, regina di Troia, sarà schiava di Ulisse.
Cassandra, la figlia di Priamo cui gli dei avevano dato il dono della profezia e la sventura di non essere mai creduta, approderà ad Argo, schiava del re dei re, Agamennone. Polissena, stuprata dalla guarnigione sulla tomba di Achille, dovrà custodire la memoria dell’eroe nel cui nome si abusa del suo corpo. Andromaca, vedova di Ettore, dopo aver visto cadere dalle mura il marito e il regno, assisterà impotente alla morte di Astianatte, suo figlio, scaraventato da Ulisse dall’alto delle mura troiane. È la guerra che continua oltre la guerra, l’altra guerra, quella che è nei campi di prigionia, nei ghetti… e noi quest’altra-Iliade volevamo raccontare, mettendo sullo sfondo la rappresentazione dei fatti (abbiamo girato con gli strumenti del cinema talune gesta) e in primo piano il corpo delle donne nel cui ventre cavo abita il riverbero della guerra. Ieri come oggi, come forse, purtroppo, domani. In altre iliadi contemporanee”
In scena ci saranno Giusy Galatà,nel ruolo di Ecuba Leonardo Seidita, Poseidone, Vitalba Ingrasciotta, Polissena, Monica Bono, Cassandra, Vitalba Sciacca, Andromaca, Alessia Torino, Atena, ed inoltre Sara Cuttone, Valentina Di Salvo, Nadia Burzotta, Vita Di Stefano, Giovanna Calandrino e Desirée Alagna che comporranno il coro femminile. Nicola Marchese, Salvino Russo, Benito Frazzetta, Roberto Barone, Mario Manuel Villani, che comporranno il coro maschile. Ed ancora Dorothy Marino, Ade, Laura Cristaldi, Omero, Marco Cusumano, Achille, Roberto Barone, Ettore,Benito Frazzetta, Agamennone, Francesca Curatolo, Elena d’Argo.
Lo spettacolo andrà in scena venerdì mattina alle 10 ed alle 11.30 per gli studenti delle scuole superiori, e sempre nella giornata di venerdì alle 21, ed in replica domenica sempre alle 21, per gli abbonati e per tutti coloro che vorranno assistere all’ennesimo lavoro portato in scena dai ragazzi dell’ Akkademia “Ferruccio Centonze, “Scuola di teatro, cinema e danza diretta da Giacomo Bonagiuso”.
Infoline 0924.909610- 611, oppure 0924.907612;
il biglietto d’ingresso sarà di € 15 per poltrona e palco centrale, € 12 per palco laterale ed € 8 per il loggione
AUTORE. Comune di Castelvetrano
Penso che il viaggio che stanno compiendo i miei ex compagni d’ equipaggio e i nuovi arrivi sia il percorso e il tragitto dell’ anima, compiuto dal i primi “pazzi” e che sta’ proseguendo con altri corpi, altre voci, altri occhi, altri cuori! Adesso loro , i nostri eroi del sogno, saranno tutto in tutto anima, corpo, voce, danza, immagine e sostanza! Guarderete con occhi di fuoco e veleggerete con vele nuove e potenti e non avrete piu’ paura. Forza ragazzi! Sono con voi!
Nell’ALTRAILIADE vedrete le emozioni, il sudore, vedrete come abbiamo sacrificato i giorni, anche nel pianto, cercando di dare forma ad un personaggio e ad uno spettacolo, di come per un coro maschile sia facile procurarsi graffi e lividi sulla pelle, di come la nostra Cassandra abbia dato il meglio di se, riuscendo ad emozionare, di come Poseidone viene capovolto nella sua fragile maestosità, di come Ecuba, in scena come nella realtà, sia il nostro angelo e la nostra saggezza, di come Polissena rischia l’osso del collo..lasciandovi di pietra grazie alla sua bravura, di come il coro femminile riempirà le vostre anime con un canto..di come non avremmo mai potuto affrontare questa guerra senza Giacomo Bonagiuso REGISTA CONDOTTIERO AMICO
grazie a quel pubblico che oggi emozionandosi ci ha emozionati!
GRAZIE
Ho avuto occasione di assistere ad una prova dello spettacolo e devo dire che è un’idea molto originale e lo spettacolo è messo su davvero bene!
Spunti davvero ottimali che danno ritmo ad un tema difficile da mettere in scena e quindi che riescono ad interessare quà e la lo spettatore!
C’è da dire però che dopo un anno di corso teatrale ci si aspetterebbe qualcosa di più di più dagli attori, che danno sfoggio di notevoli capacità fisiche e coreografiche ma che spesso tralasciano parti molto importanti quali la dizione, la proiezione della voce e cosa importantissima l’interpetazione!! Il sentire le battute, il fatto di spingerle fuori da uno stato d’animo interno che farebbe cambiare totalmente aspetto allo spettacolo!…Spesso sembra quasi una lettura della parte ed è davvero un peccato rispetto a quello che lo spettacolo in se potrebbe dare! La tecnica coreografica messa su da teatro sperimentale è indiscutibile, ma in pratica a parte alcune eccezioni si vede solo quella!
Una nota di merito vorrei farla a Leonardo Seidita e Nadia Burzotta in quanto unici due ad avermi trasmesso davvero qualcosa di forte e reale.
Leonardo grande energia, presenza e tecnica (recitare un monologo quasi a testa in giù e far arrivare la voce molto bene non è da tutti!).
Nadia esplode di energia con quella sua recitazione pulita, articolazione impeccabile e non un’ombra di tensioni sul corpo o in viso che sono traguardi molto difficili anche per attori professionisti, insomma una presenza forte che spicca sul palco!
Anche Benito Frazzetta riesce a dare un’impronta notevole al coro maschile con una presenza scenica notevole che non è data dalla sua stazza ma dai bellissimi movimenti che riesce a compiere mettendosi in gioco con tutto il corpo!
Per quanto riguarda gli altri “protagonisti” , credo che gente con anni di esperienza teatrale avrebbe potuto fare molto molto molto meglio anche senza bisogno di divismo!
La parola soprattutto è la cosa più importante per un attore e le tensioni fisiche che portano a gesti inutili (vedi mettersi le mani davanti il viso durante un monologo) andrebbero eliminati per fare spazio ad una tecnica più raffinata che porterebbe lo spettatore ad una comprensione intellettuale ed emotiva di gran lunga superiore.
Standing Ovation per la scena finale che è veramente forte, toccante arriva come un pugno allo spettatore che esce dalla sala con qualcosa che si porterà dietro.
Sarà perchè questa scena è del tutto fisica?…
io invece penso che un anno sia molto poco per arrivare a fare le cose fisiche che facciamo e in questo anno abbiamo lavorato proprio su questo.
Carissimo Emmanuele, dovrei forse ringraziarla per i complimenti, ma proprio non mi va di accettarli, né mi va di accettare una “recensione” basata sulla visione di una prova luci, una prova spezzettata, dove spesso si dava lo stop, si ripetevano meccaniche; una prova dove l’importante era sistemare il piano luci al meglio, e non di certo uscir fuori tutto il nostro lavoro, né le voci, cosa che abbiamo riservato per la vera messa in scena. Piuttosto, mi domando se lei fosse presente oggi: io ho visto gente piangere, emozionarsi, sia fra il pubblico, sia sul palco. Ancora oggi, per tre repliche, ho sentito sulla mia pelle l’isterica follia di Cassandra, la rabbia i Ecuba, il dolore di Andromaca, lo stupro di Polissena, il lamento di “una stirpe che andava al macello”, il pianto delle donne, la caduta di un Dio e di un trono.
Ancora oggi mi sono emozionato come la prima volta, quindi lei non può permettersi di affermare il contrario, né di calpestare lavoro, sudore e sacrificio altrui.
Lei non può neanche permettersi di esternare complimenti, critiche o pensieri: visioni lo spettacolo prima, o provi a lavorare e mettere in scena anche uno solo dei personaggi che noi abbiamo portato, e poi potremo anche riparlarne…ma parole che si basano sul nulla, no, non posso accettarle…
Caro signor Emmanule, io davvero non comprendo che spettacolo abbia visto lei…dice non aver sentito emozioni, e che ne dice del monologo di Polissena?…me ne parli, per favore, sare davvero curioso di entrare in questo particolare…
purtroppo il signor emmanuele ha visto la prova di montaggio luci… come diavolo l’abbia scambiata per la prova dello spettacolo è sorprendente! certo che c’erano le azioni fisiche mentre le battute venivano “dette”…. non serviva altro a quella prova. Se sapevo che il signor Emmanuele faceva il critico improvvisato non l’avrei fatto entrare ad una prova tecnic – durata per altro 4 ore!!! – che non poteva per ciò stesso essere valutata. Mah… c’è sempre da stupirsi a questo mondo…
Innanzitutto volevo complimentarmi con i ragazzi dell’ Akkademia teatro cinema “F. Centonze” e con il regista Giacomo Bonagiuso perchè hanno messo anima e corpo nel regalare emozioni anche in questo lavoro e poi perchè hanno saputo rendere in maniera non tradizionale un’opera tra le più belle e importanti. Complimenti di cuore a tutti.
Volevo poi chiedere al signore che ha commentato soprache esperienze teatrali abbia. Penso che giudicare un’interpretazione, criticare un’interpretazione, proporre un’ interpretazione propria, presumere di sapere quale sia una buona e una cattiva interpretazione siano cose da lasciare a chi di dovere. Non crede?
Infine sono certa che nessuna persona appertenente a questo gruppo possa essere accusata di “divismo” , e chi li accusa di ciò è sicuramente: o una persona cattiva, poichè butta fango sugli altri per cercare di apparire lui brillante, o una persona ignorante perchè non sa quanta umiltà ci sia in questi ragazzi.
Ancora complimenti.
Emmanuele, non puoi giudicare basandoti su una prova di posizione delle luci. Da fuori non puoi capire. Noi abbiamo sudato e lavorato duro e con immensa passione, io e i miei compagni di viaggio abbiamo condotto un grandissimo lavoro di cui vado molto fiera e che difenderò fino alla morte, quindi non condivido le tue opinioni.
ma quali opinioni??? stiamo dando troppa importanza ad un “improvvisatore”, ragazzi… non ha visto nessuno spettacolo, si è imbucato alla prova luci con l’intento di giudicare… evidentemente in male fede. La colpa mia che l’ho fatto entrare. dovevo evitare come ho sempre evitato. lasciamolo perdere, abbiamo sprecato già troppi commenti per discutere del nulla… speriamo solo che il pubblico vero che ha visto lo spettacolo vero, e non una somma di spezzoni con le tirate principali tagliate per ragioni di tempo e di illuminotecnica, abbia voglia di scrivere nel bene e nel male quello che ha visto.
io penso soltanto che bisogna avere rispetto del lavoro altrui e che siamo tutti fin troppo bravi a criticare il lavoro degli altri…
per Emmanuele:
la penso come Benny, con l’eccezione che ti ringrazio per le poche cose positive che hai detto nonostante forse tu non abbia riflettuto sull’uso di certi termini come “divismo” e “protagonisti” ci tengo a precisare che in questo spettacolo nessuno esiste senza l’altro e che per me il mio monologo non è più importante della battuta o di un movimento del coro, anche perchè sono loro che mi danno la grinta e l’emozione per il “mio pezzo”.. poi tu hai affermato: ” …le tensioni fisiche che portano a gesti inutili (vedi mettersi le mani davanti il viso durante un monologo) andrebbero eliminati per fare spazio ad una tecnica più raffinata ” sai che percorso fisico, che tecnica, che raffinatezza e che emotività c’è dentro ad un tic nervoso??? forse per te la gente che soffre veramente di tic non ha avuto “percosse emotive”?? e questi disturbi non sono emotivamente comprensibili da uno spettatore?? forse tu da spettatore tendi a sottovalutare la cognitività del pubblico? visto che hai affermato anche che “porterebbe lo spettatore ad una comprensione intellettuale ed emotiva di gran lunga superiore ” pensi che nella vita, il dolore abbia delle forme standard?? pensi che tornare a casa, dopo aver visto uno spettacolo, e porsi delle domande sia una cosa disastrosa??
cmq saresti dovuto venire ieri sera mentre i cuori della gente tremava davanti all’altrailiade..e il tic nervoso di Andromaca ha fatto innervosire alcuni.. ed io ne sono contenta, il tic è un messaggio e non un elemento di disturbo!!
ci tengo a dire comunque che a stare su un palco le critiche sono normali… e le risposte alle critiche idem!
Non ho un commento, piuttosto ho una confessione. Durante lo spettacolo ho provato una enorme sensazione di imbarazzo ed ansia, come un bimbo che, dopo aver combinato un guaio, prova un indescrivibile senso di colpa (non so voi..ma le marachelle ed il conseguente viso violento di mio padre mi lasciavano assai turbato). Spesso mi accorgo di camminare sulla mia strada con una debole e superficiale coscienza delle mie azioni, ed invece l’insieme di quelle parole (non solo pronunciate), unite al buio, la luce ed il suono hanno evidenziato le mie vulnerabilità, rendendomi trasparente…facendo sì che mi rendessi conto di me, di te, degli altri…di tutto il resto. Ho anche io partecipato, seppur da viaggiatore immobile, alla vostra guerra. Grazie.
vedere i ragazzi sul palco ognuno con una storia alle spalle, ognuno con un compito ben preciso e tutti insieme con una forte energia… mi ha ipnotizzato, il finale è stato a dir poco geniale… tutti quei segni, quel linguaggio a noi parlatori sconosciuto … la musica che ti travolgevo … insomma Giacomo a te e a tutti i ragazzi .. COMPLIMENTI, mi sembra riduttivo … ma sono rimasto colpito
ho così tante parole e pensieri sulle emozioni che ho provato ieri… che fanno a pugni tra di loro … sono rimasto davvero senza parole. Una qualità così alta in teatro non l’avevo mai vista.
sono stato sbattuto qua e la con violenza … ora paura, ora curiosità, ora stupore … sono stato assalito davvero da una forte emozione, a tratti mi sono commosso e poi incazzato …e tutto in un’ora … mi è venuto un crampo alla gamba ieri sera…. per la tensione … non me ne accorgevo neache …
Complimenti, sul serio… Siete riusciti a coinvolgermi talmente tanto da sentire i brividi. Le scene più belle che hanno suscitato in me questa sensazione sono state l’inizio, perchè l’atmosfera era davvero suggestiva, alimentata anche dalla lettura del proemio in greco. E poi il racconto dello stupro… i brividi qui mi sono venuti perchè pensavo che queste cose terribili succedono davvero e il ritmo incalzante con il quale raccontava lei. Siete riusciti benissimo nel mescolare antico e moderno – e anche opere diverse -, il dramma della guerra oggi come ieri… un dolore universale, come avete fatto capire alla fine, quando tutti i personaggi facevano quei gesti (presumo gesti del linguaggio universale, appunto, dei sordomuti). Un’altra cosa che ho notato è stato l’immedesimarsi così tanto fino alla commozione di Leonardo, quando ha recitato la parte dell’aedo (spero di non aver visto male!). Si vede che ci avete messo il corpo e l’anima per arrivare a questi risultati, eccome se si vede! L’unica cosa che ho notato e che non mi è piaciuta particolarmente è stata la parte in cui Andromaca faceva il proprio monologo: ha tenuto per troppo tempo la mano davanti la bocca… Secondo me lo spettatore vuole vedere il muoversi delle labbra dell’attore, almeno per come la penso io. Per il resto, è stato fastastico!
Il mio punto di vista? AltraIliade mi ha coinvolto. Tanto.
Ho apprezzato il suo titolo che riassume e rende il giusto senso dell’opera.
Mi è piaciuto seguire ed ascoltare, finalmente, il punto di vista ALTRO delle donne, vittime di una guerra non voluta. Donne maltrattate, seviziate, stuprate, ma mai vinte.
Ho ammirato ed odiato quei folli, sadici, giovani, vera e propria incarnazione della parte più oscura dell’uomo.
Ho ascoltato, in assoluto silenzio, l’aedo, anche lui, come gli altri, insolito, diverso, ALTRO, che rigetta il Racconto, la Storia, se stesso e rimanda tutto al mittente, alle Muse.
Ho apprezzato la cura dei particolari, le figure di donna sullo sfondo: il loro incessante movimento, sempre lo stesso, sempre uguale, come un’immagine arrestata, come un ricordo brutto, mostruoso, sempre presente, che ti rende immobile ed impotente.
Ho immaginato e rivisto, dietro quelle oscure, scorbutiche fanciulle, che circondavano, avvolgevano Polissena, le Moire ed il loro incessante tessere il suo ingiusto destino.
E poi, ancora, i gesti, i movimenti, l’idea e la resa della guerra che è sempre uguale, in ogni tempo, ed i giovani: la possibilità ALTRA di sfruttare il proprio fisico, incarnando storia e mito, dei ed eroi, senza timore alcuno.
Ho applaudito Loro e Giacomo Bonagiuso, intimo conoscitore dell’animo umano.
BRAVI TUTTI.
Questo spettacolo mi ha davvero scavato dentro in posti che neanche io sapevo di avere… è stata troppo forte l’emozione che ho provato che subito dopo ho avuto l’esigenza di starmene zitta a lungo. Poi ho ripensato alla ILIADE e mi sono chiesta come mai io prima non avessi mai provato dentro un teatro una fortissima emozione simile… Mi sono commossa e ho pianto, non mi vergogno a dirlo. Se il teatro è il luogo dove io posso scoprire queste cose interne di me, allora voglio pure io fare teatro. Non sarò mai brava come questi attori fantastici ma voglio provarci. Grazie a tutti per questa meravigliosa esperienza.
grazie a tutti per questo spettacolo. Arttori fantastici e una regia davvero originale e impeccabile. C’erano un sacco di significati messi in tante cose che facevano gli attori. Le marionette che erano i soldati della guerra di troia, la caduta degli dei della città, l’aedo con le parole scritte addosso, le onde del mare proiettate sulle stoffe alla fine, matrix che rimbombava fino a stordire con le foto delle guerre attuali… insomma, davvero una compagnia teatrale meravigliosa che mi fa sentire fiera di essere castelvetranese. Si vedono molte cose in giro, commedie e altre cose, anche da noi, ma uno spettacolo di professionisti come questo mi ha fatto davvero piacere essere presente. Bravi tutti, in particolare leonardo seidita e giusy galatà che si vede che sono sul palcoscenico da anni. Belli anche tutti gli altri. meravigliosi quei costumi corti…. Vorrei dire tante cose ma l’emozione è la cosa più importante che ci ha fatto mettere in piedi alla fine. Bravi!
Voglio unirmi al coro di lodi per una cosa davvero bella che questa Città ha prodotto. Io non sapevo della scuola di Teatro intestata al grande Ferruccio Centonze e non sapevo del livello enorme dal punto di vista qualitativo che questi ragazzi avessero raggiunto sotto la guida attenta e qualificata di un altro giovane (dall’alto della mia età mi posso permettere di appellarlo così) che è giacomo Bonagiuso. All’inizio io ho avuto la chiara sensazione che il teatro, la danza e il cinema stessero così bene assieme che era strano come nessuno ci avesse pensato prima. Da decenni abbiamo l’abbonamento al Biondo, e frequentiamo teatri, ma una sinergia così raffinata io non l’ho mai vista, soprattutto da parte di giovani e giovanissimi. Voglio complimentarmi con il sindaco di questo paese che – commosso – non è salito sul palcoscenico dicendoci “che non si sentiva all’altezza”. Mi ha fatto riflettere in nostro primo cittadino: che non ha voluto spezzare le emozioni con la passerella che spesso i politici fanno o sono costretti a fare. Capisco che nei suoi occhi brillava una luce particolare, come di un papà che era orgoglioso dei suoi figli i quali avevano appena realizzato qualcosa di grandioso. Io oggi sono un po’ più felice di ieri e più convinto che una generazione nuova potrà portarci lontano… Ad maJora semper!
Io sono una compagna di questo meraviglioso gruppo, lontana ahimè per motivi di lavoro….ho calpestato tante volte quel palco respirato l’energia che ciascuno è stato in grado di portare lì, prestando il proprio corpo e la propria voce al personaggio che aveva deciso di vestirsi di quel corpo e di quell’emozione. E mi stupisce la leggerezza con cui, a volte, si buttano giù parole senza attenzione senza l’accortezza di cui ogni critica saggia necessita…….conosco il cuore e la passione di Giusi Galatà che spende l’anima in ogni donna che porta in scena e il potente impeto espressivo di Giacomo Bonagiuso che ricerca la vita vera in ogni tassello dei suoi lavori….sempre preziosi mosaici……..i divismi non sono mai stata voce del nostro vocabolario…….quello che ha sempre contato è stato il Gruppo, i Compagni, la Sinergia, l’abbraccio totale al nostro pubblico……..e da lontano…il mio abbraccio va a tutti Voi
pensi ai luoghi dell’arte..come a teatri lontani …palchi di citta’ distanti…e poi fai poco piu’ di un’ora di strada per scoprire che l’arte abita anche li… vicino a te….pensi agli artisti…e immagini che abbiano esistenze ….volti ….voci assolutamente diverse da cio’ che sei e che vivi….ma poi quasi ogni giorno …uno di questi e’ li dove sei anche tu a fare un duro , strano, affascinante lavoro….questa sera sono stato in casa dall’Arte …dinnanzi ad un Artista….dentro..un Altra Iliade …concepita e popolata da altri Artisti….cui va la mia ammirazione e il mio grazie….
…a Leo – Giacomo – Nicola e a tutti gli attori…
lo spettacolo è stato davvero bellissimo! Al di là della bravura dei singoli (e qui ci sta un
complimento dedicato a Leonardo Seidita), mi ha colpito molto la struttura
dell”opera: irruenta come un pugno nello stomaco ma al contempo
misurata elegante ed equilibrata. Minimalista senza s-forzature nella
ricerca leziosa di tale qualità, il lavoro di “scavo” compiuto da
Giacomo Bonagiuso (davvero maturato come regista) nel corpo solido del classico si
è rivelato davvero convincente.
Complimenti davvero… Uno spettacolo diretto, conciso…l’ho sentito molto, le tematiche mi sono penetrate dentro.. Ci avete lasciato di che riflettere. Spero che leggano anche i ragazzi questo messaggio, perchè sono stati bravissimi e la loro professionalità e l’impegno con cui si sobno applicati era evidente. Bellissima la cura del trucco, suggestivo! Ancora complimenti! :)
Lo spettacolo è stato molto bello…
ma ora vorrei parlare d’altro. I commenti la alcuni della compagnia teatrale e quello di giacomo bonagiuso mi fanno capire che non avete molta “professionalità d’animo”. Dico questo perchè avete risposto alla critica del Sig. Emmanuele da offesi; un buon attore, come un buon politico, come un buon giornalista, deve imparare ad accettare le critiche, sia quelle buone sia quelle cattive; e le risposte vanno date professionalmente sul palco. Non ho gradito assolutamente questa presa di posizione (e mi lamento a maggior ragione di Giacomo), anche se avete ragione, perchè dimostrate di non essere ancora maturi ad accettare critiche negative..dovete ancora crescere, mi dispiace!