Terzo capitolo della rassegna “L’arabafenice”, da oggi e sino a domenica 3 settembre a Scopello. Dopo la tre giorni con L’inkiesta a Selinunte e la mostra “UMI NO NE – Il suono del mare” di Giuseppe La Spada ad Alcamo, la rassegna approda a Scopello. L’apertura di TalkinJazz è affidata – venerdì 1 settembre alle 21,30 – a Roberto Gatto, senza dubbio il più importante batterista italiano degli ultimi 40 anni; la band che lo accompagna si è formata nove anni fa e per l’occasione sarà completata da tre dei più bravi trentenni musicisti italiani, ovvero Alessandro Presti (tromba), Alessandro Lanzoni (piano) e Matteo Bortone (contrabbasso). Con questo progetto musicale nato nel 2021, l’ensemble di Roberto Gatto ha vinto il referendum della “Bibbia” Musica Jazz sulla migliore band italiana del settore.
Sabato 2 settembre alle 21,30 il tributo Wayne Shorter, una “retrospective” affidata al sax di Stefano D’Anna, tenorista di respiro europeo, che propone una lettura di alcuni tra i più significativi brani del sassofonista statunitense, a tre mesi dalla scomparsa, per celebrare colui che in assoluto, insieme a Charles Mingus, si può considerare il più grande compositore jazz moderno; affiancano Stefano D’Anna, due musicisti di lungo corso come Toti Cannistraro (piano) e Pietro Ciancaglini (basso) e due giovani talenti, Joe Santoro (batteria) e Filippo Schifano (tromba), di cui certamente si sentirà parlare in futuro.
Domenica 3 settembre alle 21,30, infine, si chiude con una “contaminazione” di suoni: la vocalist Serena Ganci incontrerà The Double Trouble, ovvero Alessandro Presti (tromba), Gabrio Bevilacqua (basso), Gaetano Presti (batteria) e Carmelo Graceffa (percussioni). Una formazione atipica dal forte impatto percussivo (due batterie presenti sul palco), il Double Trouble è un pretesto performativo, a tratti ludico, per svincolare la musica da un atteggiamento accademico e indirizzarlo nella sua forma primordiale. Su questo impianto è libero di scorrazzare Alessandro Presti un po’ con la tromba accompagnando se stesso con il Fender Rhodes, a volte con un basso elettrico. Un gioco fatto di gesti in cui ogni musicista mette in scena un’idea, sviluppata poi dal resto dell’ensemble creando una struttura musicale compiuta. Su queste tracce si inserisce perfettamente il talento di Serena Ganci con la sua grande dote di fantasia e improvvisazione. Progetto appena presentato all’Orto Botanico tra gli applausi.
Il festival L’ArabaFenice è organizzato dall’alcamese AxA – Associazione per l’Arte e promosso dall’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, con il supporto del Comune di Castellammare del Golfo, del Tatum Art e della Banca Don Rizzo. L’ingresso è libero.
AUTORE. Redazione