Si è svolta il 26 Maggio 2021 la Quinta Giornata della Legalità, che ha visto coinvolti gli alunni di tutte le classi quinte, protagonisti di un percorso didattico mirato alla cultura del rispetto e della legalità per una cittadinanza attiva e responsabile.
La Manifestazione, fortemente voluta dalla Dirigente Maria Luisa Simanella, ha visto la graditissima partecipazione, in modalità on line, di illustri ospiti, quali la prof. ssa Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, sorella del Giudice rimasto ucciso nella Strage di Capaci e il Dott. Enzo Alfano, Sindaco di Castelvetrano.

Il tema della legalità è stato affrontato con grande passione e profondo impegno dagli alunni che hanno orientato le proprie riflessioni sulle figure di tre grandi uomini e magistrati, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Caponnetto, “tre eroi da non dimenticare”, esempi immortali di coraggio ed onestà intellettuale, vittime innocenti delle mafie che coraggiosamente hanno lottato affinchè la legalità fosse il principio cardine intorno al quale costruire una società più giusta e più equa.

Il messaggio che gli alunni hanno voluto lanciare è che “quel loro sacrificio estremo non va solo ricordato, bensì va rinsaldato da ogni cittadino con le proprie azioni e con il proprio modo di pensare, quotidianamente e ovunque”.
La Manifestazione si è aperta con l’Inno di Mameli cantato dagli alunni del Coro DoReMì ed è proseguita con la presentazione dei lavori realizzati dagli alunni durante il percorso di studio effettuato nel corso dell’anno scolastico, soffermandosi in particolare su alcuni aspetti, ritenuti dagli alunni più significativi, dei tre magistrati, i cui valori rappresentano un “exemplum” per tutti.

Il successo della Manifestazione è stato assicurato dagli alunni che, con la loro partecipazione attiva e con la voglia di mettersi in gioco, sono riusciti ad emozionare tutti, facendo percepire concretamente il loro senso di responsabilità e di convivenza civica e democratica.

Le varie declinazioni di significato del termine Legalità sono state rappresentate utilizzando trasversalmente tutte le discipline e i diversi canali comunicativi: dal linguaggio grafico- pittorico a quello del corpo e della danza, da quello verbale e mimico- gestuale della recitazione a quello del canto e della musica.

E’ scaturito un costruttivo confronto con la prof.ssa Maria Falcone ed un vivace dibattito che ha arricchito alunni e docenti.
La professoressa Maria Falcone si è complimentata ed ha espresso parole di grande apprezzamento nei confronti degli alunni e dei docenti, sottolineando come tutto ciò concorra a creare una “buona scuola”, fatta non solo di adeguati propositi e regole generalizzate, ma soprattutto di fatti concreti, grandi sacrifici e notevole impegno, una Scuola dove alla professionalità degli operatori scolastici si affianca la collaborazione delle famiglie, creando così quella sinergia utile agli alunni per diventare cittadini attivi e consapevoli.
Anche il Sindaco si è congratulato con gli alunni per la notevole qualità del lavoro svolto, nonostante la loro tenera età ed ha ringraziato i docenti per come hanno indirizzato e seguito gli allievi.
“La mafia, diceva Antonino Caponnetto, teme la Scuola più della Giustizia, l’istruzione toglie l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa. Le opere che gli alunni hanno realizzato – ha sottolineato la Dirigente – rappresentano in modo alto il valore della legalità e dimostrano il grande impegno della Scuola nel trasmettere un messaggio di speranza e di rinascita, in cui il peso di un passato drammatico può trasformarsi nella consapevolezza necessaria per migliorare presente e futuro.”
La conclusione della Manifestazione è stata affidata al Coro DoReMì che ha intonato il brano “Pensa” di Fabrizio Moro, un vero e proprio inno alla vita e, in particolare, ai tanti uomini e donne che si sono sacrificati per ottenere una società più giusta, che hanno avuto la fermezza di ribellarsi alla mafia, sostenendo ideali di libertà, rivoltandosi contro chi «sotterra la coscienza nel cemento»; un messaggio per dire ai giovani di non arrendersi e di combattere la mafia, perché il sacrificio e il lavoro di questi uomini non è stato vano: essi hanno lasciato un segno indelebile, destinato a rimanere nel tempo.

Angela Sciré – Addetto stampa

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