I Pronto Soccorso degli ospedali di Trapani, Marsala e Castelvetrano a partire dal 15 giugno, saranno dotati di un servizio di accoglienza per i cittadini finalizzato a migliorare la fruizione dell’assistenza sanitaria.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un Protocollo d’intesa sottoscritto a livello regionale tra l’Assessore della Salute, Ruggero Razza, e la Croce Rossa Italiana per la gestione del sovraffollamento dei Pronto Soccorso attraverso precise azioni di prevenzione, misurazione e monitoraggio del fenomeno realizzate dalle Asp territoriali.
In particolare, è stata firmata una convenzione di durata biennale tra l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani e il Comitato Regionale Sicilia della CRI, per l’attivazione di un servizio finalizzato all’accoglienza di pazienti e familiari svolto da una squadra di volontari con una copertura giornaliera dalle 10 alle 22.
Il personale è munito di divisa e tesserino di riconoscimento, e di una spilla che identifica il progetto con il logo dell’Assessorato regionale della Salute.
L’attività di accoglienza punta a facilitare l’accesso dei codici rosa (violenza di genere), e casi di violenza su minori; fornire informazioni relative ai codici assegnati anche con il supporto di audiovisivi tradotti in più lingue; prestare accoglienza privilegiata a bambini o adolescenti nel rispetto del principio di umanizzazione della presa in carico del paziente; informare i pazienti sulle cause di eventuali prolungamenti dell’attesa con attenzione particolare alle persone che sostano più a lungo.
“La dimensione umana e il rispetto per la sua dignità sono condizioni prioritarie nella presa in carico del paziente – ha detto il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Fabio Damiani – Gli operatori della Croce Rossa sapranno gestire il servizio con professionalità e umanità. L’accoglienza nei Pronto Soccorso di Trapani, Marsala e Castelvetrano contribuirà, tra le altre cose, anche a prevenire episodi di degenerazioni violente che con sempre maggiore frequenza si verificano nei presidi sanitari”.
AUTORE. Redazione