È possibile costruire la pace? Iniziando da dove? E su quali presupposti? Se n’è parlato stamattina al Parco archeologico di Selinunte su iniziativa del Rotary Club “Castelvetrano Valle del Belice” (presieduto da Alessandro Forace), per la seconda tappa nazionale del progetto “Sinergie per la Pace”. L’evento inaugurale si è tenuto, qualche mese addietro, a Palazzo Giustiniani a Roma. L’idea è nata dal Presidente del club Rotary Roma Sud, il castelvetranese Gianni Vivona. A portare la sua testimonianza, stamattina al Baglio Florio del Parco, è stato, tra gli altri, Franco Vaccari, Presidente della Cittadella della Pace “Rondine”, in Toscana: «Il nemico non esiste – ha esordito Vaccari – esistono la cattiveria e la violenza, e queste mai possiamo cancellarle. Il nemico è la costruzione avvelenata delle relazioni umane»ha detto ancora Vaccari, raccontando come è nato il Centro “Rondine”.

«La pace è un anelito di benessere – ha detto il Vescovo di Mazara, monsignor Domenico Mogavero – il guaio è che siamo condizionati da pochi e cattivi maestri». Il Vescovo ha puntualizzato la necessità, oggi più di ieri, di far nascere un nuovo umanesimo mediterraneo. L’incontro, partecipato anche dai sindaci di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna, è stato concluso con l’intervento di Gianni Vivona: «Il progetto si muove su due canali paralleli: uno è quello di organizzare iniziative come queste, l’altro è quello di sostenere esperienze già concrete come quella di “Rondine”». Poi l’appello di Vivona: «Bisogna essere meno spettatori e più giocatori attivi di partite importanti. E quella della pace è una di queste».

AUTORE.