Il Sindaco della città di Castelvetrano Selinunte Avv. Felice Errante, unitamente al Commissario Straordinario, Dr. Francesco Messineo, ed all’Assessore ai Lavori Pubblici, Avv. Girolamo Signorello, ha partecipato all’inaugurazione della scuola primaria e dell’infanzia Giovanni Verga che è stata oggetto di lavori di riqualificazione. I lavori che hanno riguardato il plesso scolastico, hanno previsto l’installazione di impianti di riscaldamento, di scivoli per disabili, di un ascensore e la riqualificazione del campetto di calcio che sorge alle spalle dell’istituto.
Il dirigente scolastico Dr.ssa Maria Rosa Barone nel ringraziare l’amministrazione per il sostegno e per l’assistenza fornita in questi mesi ha voluto ringraziare anche la dirigente Rosanna Conciauro, che aveva avviato il percorso di riqualificazione sin dall’avvio delle pratiche che hanno portato poi all’erogazione del finanziamento di circa euro 350.000 avvenuto nel mese di agosto 2014.
Il Sindaco ha apprezzato particolarmente i momenti di intrattenimento che i docenti ed i ragazzi hanno organizzato per festeggiare il ritorno nella propria scuola: “Voglio ringraziare i ragazzi per le belle parole che hanno avuto nei miei riguardi ed i loro genitori per i disagi che hanno dovuto inevitabilmente sopportare in questi mesi nei quali si sono dovuto trasferire presso altre sedi scolastiche- ha detto Errante- oggi riconsegniamo una scuola dotata di quei confort indispensabili. L’obiettivo è quello di completare nei prossimi mesi tutti gli altri interventi già finanziati che riguardano altri plessi scolastici della città”.
Anche Il Dr. Messineo ha manifestato il suo compiacimento: “ Sono lieto di essere qui e di conoscere sempre meglio la città di Castelvetrano che sto imparando ad apprezzare per le numerose ed importanti bellezze artistiche e per il civile impegno della popolazione. La scuola riveste un ruolo importante nella formazione dei futuri cittadini e mi fa piacere che questi ragazzi potranno finalmente beneficiare degli impianti di riscaldamento che renderanno questi locali più confortevoli- ha continuato il Commissario- pur nelle difficoltà che oggi vivono le civiche amministrazioni è giusto che i bambini possano trascorrere le ore dedicate all’apprendimento in locali confortevoli.”
22 Aprile 2016 | Comune di Castelvetrano | CONDIVIDI SU FACEBOOK |
HO frequentato questa scuola in quarta e quinta elementare.Non c’era riscaldamento si moriva di freddo e le nostre dita ghiacciate non trattenevano bene la penna.Le maestre invece mettevano, rivolta verso loro, una stufetta elettrica a candela incandescente. In primavera quando il sole filtrava attraverso i vetri,non c’era alcuna tenda che schermasse i raggi che, andando a colpire alcune zone dell”aula impedivano ai bambini di guardare perche’ abbagliati e quindi erano costretti a stare con gli occhi chiusi per il fastidio, fino a quando la luce non cambiava direzione.
Non c’era alcuno spiazzo dove sostare o giocare, non c’erano scivoli e neanche ascensori. C’erano i cessi cosiddetti alla turca, cioe’ privi di vaso: in pratica si espletavano i bisogni accovacciati sulle ginocchia in una specie di piatto, dove la melma non defluiva perche’ l’impianto idrico era perennemente guasto e la puzza nauseabonda era insopportabile.La carta igienica non esisteva, i bambini utilizzavano la carta che avvolgeva il panino- Poi mi ricordo le punizioni che infligevano le maestre: il bambino irrequieto o impreparato, girava per le classi con le orecchie di asino e in ogni classe era sottoposto a sghignazzi e risate di scherno.Se invece era da punire tutta la classe, i bambini venivano portati nel corridoio e messi tutti in ginocchio e in assoluto silenzio, dovevano restare per i minuti che decideva la maestra.Questa era la massima punizione. Quella piu’ ricorrente invece prevedeva che i bambini si appoggiassero con la testa sul leggio in modo che le spalle, potessero essere raggiunte da uno o due colpi che la maestra assestava in modo vigoroso- Eravamo nell”anno 1958, non a fine dell’800 eppure il modello educativo era quello. Naturalmente non c’e’ da rimpiangere nulla di quel periodo se non l’attenzione che avevano quelle maestre a formare con rigore e competenza i giovani allievi.