Il 2 giugno 1946 in seguito alla consultazione referendaria, cui per la prima volta parteciparono in massa le donne, nasce la Repubblica italiana dopo la barbarie fascista. Le donne ebbero la possibilità di eleggere i propri rappresentanti ed essere elette.

Di lì a poco, padri e madri costituenti stilarono i principi primi della Carta costituzionale ispirati alla libertà, alla eguaglianza, alla dignità sociale, alla pace. Valori ancora oggi vivi e inderogabili, nonostante i maldestri e subdoli tentativi di limitarne l’efficacia.

Alla luce di tali conquiste, oggi (domenica 2 giugno, ndr) nel rendere merito ai contenuti di una festa nazionale, ricordiamo agli esponenti più rappresentativi della nuova amministrazione comunale, ingiustificatamente latitanti rispetto ad una doverosa commemorazione, le parole di Pietro Calamandrei : “Se noi siamo qui a parlare liberamente in quest’aula, in cui una sciagurata voce irrise e vilipese venticinque anni fa le istituzioni parlamentari, è perché per venti anni qualcuno ha continuato a credere nella democrazia, e questa sua religione ha testimoniato con la prigionia, l’esilio e la morte.”
P. Calamandrei , “Intervento all’Assemblea Costituente” (4 marzo 1947)
La Sinistra per Castelvetrano

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