Oggi, 1° novembre, la Chiesa cattolica celebra la ricorrenza di Ognissanti (o Tutti i Santi). Nel calendario liturgico sia della Chiesa cattolica che di quella ortodossa, è chiamata Solennità di Ognissanti oppure Solennità di tutti i Santi. Una festa di precetto (seguita dalla Commemorazione dei defunti, domani) nata, probabilmente, nei primi secoli di vita della Chiesa per ricordare i martiri, ovvero le persone che hanno testimoniato la fede cattolica nonostante le violenze e le persecuzioni subite (in greco antico, màrtus significa “testimone”).

Il primo Papa che indicò una festività per celebrare i martiri fu Bonifacio IV, che il 13 maggio del 610 dedicò sia il Pantheon di Roma che quella giornata alle persone morte come martiri nei secoli precedenti. Due secoli dopo, Gregorio IV spostò la festività al primo novembre, includendo nelle celebrazioni anche i santi.

In alcuni Paesi il giorno di Ognissanti (1º novembre) è un giorno festivo, ma non lo è quello successivo (2 novembre), il giorno della Commemorazione dei defunti. Di conseguenza le persone in questi Paesi celebrano spesso la commemorazione dei defunti, recandosi ai cimiteri in cui sono sepolti i propri cari scomparsi, nel giorno di Ognissanti.

La tradizione vuole che, in alcuni Paesi europei, compresa l’Italia, si accendono candele e si visitano le tombe dei parenti defunti. Ma non solo. In Austria, ad esempio, si regalano ai bambini delle paste lievitate intrecciate. In Guatemala è tipico il volo degli aquiloni, che simboleggia il punto di connessione tra morti e vivi. In Italia si preparano i pupi di zucchero e la frutta di Martorana che viene regalata ai bambini. Ma a goderne nel palato sono anche gli adulti….

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