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CastelvetranoSelinunte.it > Politica > [fotoreportage] “GirOlio”: prima tappa a Selinunte Testimonial dell’evento: Miriana Trevisan


  
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0commenti   |   14 Ott 2011

[fotoreportage] “GirOlio”: prima tappa a Selinunte
Testimonial dell’evento: Miriana Trevisan

Pagina 1 di 1612345678910avanti
AUTORE.
Redazione
 
Essepiauto
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Ultimi Commenti

 
  • Roberto Prinzi ha detto:
    15 Ottobre 2011 alle 9:34 PM

    Sono sicuro, che si è trattato di una bella manifestazione.

    Tutto bello e perfetto, per carità.

    Peccato che stoni tanto, con le disperate lamentele di alcuni amici che lavorano per un noto produttore di olio di castelvetrano, e che non ricevono stipendio da mesi, a parte qualche piccolo acconto di tanto in tanto, che ovviamente non può bastare ad un persona che tiene moglie e figli.

    Queste manifestazioni, servono a presentare la faccia più pulita di alcune attività, mentre dietro a questo paravento di lustrini e paillettes, ci sono lavoratori che patiscono letteralmente la fame, e non possono pagare le bollette.

    L’olio di castelvetrano è eccellente, su questo non ho dubbi. Non posso dire la stessa cosa per alcuni imprenditori che lo producono.

  • malph ha detto:
    16 Ottobre 2011 alle 4:28 PM

    Roberto hai commentato sulla foto iniziale a caso giusto? :D Ma sono comunque d’accordo… al di la della questione specifica la città è piena di gentaglia in vista che ha fatto della stortura la regola. Anche noi dopotutto lo permettiamo. Con la memoria corta sopratutto, peggio tenendo occhi e orecchi attuppati.

  • Roberto Prinzi ha detto:
    16 Ottobre 2011 alle 10:05 PM

    Malph
    Se la tua era una battuta, non fa ridere per niente, perchè non c’è niente da ridere, in tutto questo!!!!

    Ma lo hai letto il mio commento ?

    Forse per te, è facile ridere sulle disgrazie altrui, perchè non ti toccano personalmente.

    Se tu fossi nei panni di questi miei amici, avresti ben poco da ridere.

    Il fatto è, che un povero cristo che ha bisogno di lavorare, è costretto a subire i sorprusi di certi imprenditori, che ben conoscendo la crisi imperante, se ne approfittano, e si permettono di sfruttare il lavoratore come gli pare e piace.

    Non si tratta di avere occhi ed orecchie chiusi, perchè quando hai bisogno di lavorare, SEI COSTRETTO A COMPORTARTI IN QUESTO MODO, PERCHE’ NON HAI ALTRA SCELTA!!!!

    Noi lavoratori non lo permettiamo, lo subiamo. C’è una bella differenza fra le due cose.

    Altro che memoria corta e memoria lunga!!!!

  • malph ha detto:
    18 Ottobre 2011 alle 9:17 PM

    No no no no no! Aspetta un attimo Roberto che mi hai frainteso! Adesso che sono davanti al pc (scrivo le reply prevalentemente dal cellulare, non è esattamente comodissimo) cerco di spiegarti linearmente quello che intendevo dire passo passo.

    “Roberto hai commentato sulla foto iniziale a caso giusto? :D” —è inquadrato Lombardo, che è anche un imprenditore nel settore oleicolo, nella foto iniziale dell’album -ma sottolinearlo è un dettaglio utile alla sola spiegazione del senso della mia reply, chi è castelvetranese e non conosce Lombardo, vuol dire che non è castelvetranese. Visto il carattere (che condivido) del tuo commento, e dato che c’è inquadrato Lombardo, qualcuno potrebbe fare 2+2. Sottolineo che non voglio insinuare nulla, non avendo nulla da insinuare, per me è una mera coincidenza. Comunque spiegato alla siciliana “Giustu giustu a cù ci capità sutta”. Ma appunto poteva essere chiunque a finire nell’obiettivo della fotocamera di Flavio. Ad una manifestazione che pone l’olio al centro, più difficile mancare un imprenditore con interessi nel settore che il cielo.

    “Ma sono comunque d’accordo… al di la della questione specifica la città è piena di gentaglia in vista che ha fatto della stortura la regola. ” —appunto! Potrei fare semplicemente un copia/incolla della tua risposta ma voglio dirlo “con parole mie”: esistono delle persone note “in sè”, persone conosciute un po a tutti in città -per la loro attività, interessi o opera in generale- che comunque pur girando con automobili di lusso o abitando in case il cui solo sgabuzzino è grosso quanto la mia camera da letto, a cui il contro bancario sicuramente non piange, preferiscono strappare pure i canonici peli dal culo ai dipendenti pur di non rinunciare ai loro inutili lussi! E sono personalmente convinto che nel mare di questa crisi, mentre noi operai se non siamo già affondati, gettiamo disperatamente l’acqua a secchiate fuori dalla barca dei nostri problemi quotidiani, questa gentaglia continua a procedere sul motoscafo, più lentamente forse, ma continua a precedere cavalcando l’onda del bisogno, del sopruso e delle altrui necessità.

    “Anche noi dopotutto lo permettiamo” —ed è vero. Noi come società lo permettiamo. Queste persone subiscono qualche conseguenza dai loro comportamenti? Forse sono osservati con il disprezzo che certamente meritano passeggiando per le strade? Non siamo forse li tutti a ricambiare il saluto o a salutare reverenti? Però lo sappiamo chi sono, ma fingiamo di non saperlo, “Con la memoria corta sopratutto” dimenticando di sapere o convincendocene, “peggio tenendo occhi e orecchi attuppati” nel valutare la realtà, nel non notare il commesso che ci sta servendo alle otto di sera quando l’abbiamo visto anche alle otto di mattina, nel non accorgerci che la cameriera del bar è in prova, da due anni magari ma comunque in prova, nel non sapere come mai tante persone all’indomani dell’accredito dello stipendio devono prelevare 500€ dal bancomat e tante altre storture che ignoriamo TUTTI e COLPEVOLMENTE, sentendo su di noi l’invisibile ricatto della necessità di poter vivere e lavorare tranquilli, me incluso.

    Mai e poi mai, credimi Roberto, mi sognerei di minimizzare o peggio di sghignazzare sotto i baffi su una realtà terribile come quella non nuova -perchè questo schifo è antico- che grava su una larga maggioranza di lavoratori. Ma ti porgo comunque le mie scuse, non volevo urtarti in alcun modo e mi dispiace di averlo fatto per aver postato troppe poche parole, per sottintendere un ragionamento così ampio, che avrebbero potuto essere malamente interpretate.

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