Emergency

L’affaire Emergency, scatenato da una trappola tanto ridicola quanto ignobile, ha provocato il montare di una marea di solidarietà per l’associazione fondata da Gino Strada nella parte civile del nostro paese e contestualmente un ripugnante rigurgito reazionario dal sapore nauseante da parte di certi politici, di «esperti» e dei soliti gazzettieri.

A me è tornata in mente la categorizzazione dei tipi umani del memorabile capo mafioso interpretato dal grande Lee J. Cobb nel film di Damiani Il giorno della civetta: «ci sono uomini, mezzi uomini, ominichi, pigliainculo e quaquaraquà». Proviamo a sostituire ai valori specifici del mafioso quelli dell’umanesimo dei diritti e della dignità e limitiamoci ai due tipi estremi.


Una tradizione mistica ebraica sostiene che il mondo può esistere grazie all’opera di 36 giusti, i lamedvavnik. Essi non sono angeli assessuati fatti di una sostanza immateriale, sono uomini in tutto e per tutto anche con vizi caratteriali e debolezze, ma sono dediti al prossimo, alla pace e ai diritti. Riconoscono se stessi nell’altro, in particolare nel debole, nel vessato, nel martoriato perché sanno che la fragilità è la verità ultima dell’essere umano. Io ho avuto il privilegio di conoscerne due: Teresa e Gino Strada, loro e la gente di Emergency sono per me un costante punto di riferimento e ammaestramento.

Il loro opposto sono i quaquaraquà. Il loro magistero consiste nello starnazzare per la difesa del privilegio, del potere e dei prepotenti in cambio di laute mance. Li riconoscete, hanno sempre espressioni ingrugnate, gonfie di disprezzo, mai il bagliore della bonomia o della cura per il dolore degli umili. La loro passione è il minuzioso frugare nei recessi fognari per scovare una calunnia per infangare i veri uomini. Non arriveranno mai a capire che il giusto risplende proprio perché ha debolezze.

Moni Ovadia
tratto da http://www.unita.it/news/moni_ovadia/97554/uomini_mezzi_uomini_e

AUTORE.   Moni Ovadia