0commenti | condividi | 3 Mag 2013 | di Clara da Boit per Il Moderatore |
“Mi impedirono di catturare Messina Denaro”
– le parole di Saverio Masi, capo scorta del pm Di Matteo
Nuovi misteri si avvicendano sulla cattura del “superboss” Bernardo Provenzano e dell’ancora latitante Matteo Messina Denaro.
Infatti, il maresciallo Saverio Masi, che ora è capo della scorta assegnata al pm Nino Di Matteo, capo dell’accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia, ha presentato una denuncia in cui racconta..
0commenti | condividi | 9 Apr 2013 | servizio di Marsala.it |
[Video] Giuseppe Linares racconta la mafia degli appalti
Ecco le parole del primo dirigente di Polizia, Giuseppe Linares a capo della divisione anticrimine dopo essere stato per quasi 15 anni dirigente della Squadra Mobile di Trapani.
“Sono risultati appartenere – scrivono gli inquirenti – ad un gruppo di imprenditori che Cosa Nostra ha utilizzato, prima per volontà del famigerato capo mafia Vincenzo Virga e, dopo il suo arresto, del reggente pro tempore Francesco Pace“
0commenti | condividi | 9 Apr 2013 | di Riccardo Lo Verso per LiveSicilia.it |
Dal porto di Trapani alla funivia di Erice
“Le mani di Matteo Messina Denaro sugli appalti”
Due imprenditori al servizio di Matteo Messina Denaro. Attraverso di loro la mafia avrebbe controllato una sfilza di appalti pubblici. A cominciare da quelli per la ristrutturazione del Porto di Trapani necessari per ospitare la Vuitton Cup, la prestigiosa regata velica che fece tappa in Sicilia nel 2005. E quelli per la riapertura della funivia per Erice.
Sotto sequestro sono finiti società e beni per un valore di trenta milioni di euro di proprietà dei trapanesi Francesco e Vincenzo Morici, padre e figlio.
0commenti | condividi | 22 Feb 2013 | fonte. Marsala.it |
Tre nuovi pentiti sul ruolo di Matteo Messina Denaro
Il pm della Dda Paolo Guido ha chiesto di ascoltare altri tre collaboratori di giustizia per dimostrare il
La richiesta è stata avanzata, ieri, in Tribunale (presidente Sergio Gulotta), nel corso del processo scaturito dall’operazione antimafia “Golem 2”, del 15 marzo 2010, che alla sbarra degli imputati, oltre al boss latitante castelvetranese, vede anche 13 suoi presunti favoreggiatori.
0commenti | condividi | 12 Gen 2013 |
Una villa al mare, possibile covo di Messina Denaro
La mafia di Castelvetrano pensava di utilizzare una villa al mare disabitata di proprietà di una coppia che vive a Milano, come possibile rifugio del boss latitante Matteo Messina Denaro.
È emerso nel corso del processo scaturito dall’operazione “Golem 2”, che oltre all’esponente di primo piano di Cosa Nostra nel Trapanese vede imputati anche tredici suoi presunti fiancheggiatori.
0commenti | condividi | 2 Gen 2013 |
“Mai avuto società con parenti di Messina Denaro”
– Giovanni Lo Sciuto replica alle pesanti accuse
Arriva la replica del deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, circa l’articolo pubblicato sul “Il Fatto Quotidiano” a firma di Rino Giacalone sui presunti rapporti con la famiglia di Matteo Messina Denaro.
“Sono profondamente turbato da quanto riportato dall’estensore dell’articolo. Un tentativo strumentale di intorbidire falsamente il mio attivismo politico.”
0commenti | condividi | 23 Ott 2012 | TRATTATIVA STATO-MAFIA |
Strage di Capaci: sarà indagato anche Messina Denaro
Matteo Messina Denaro sarà indagato dalla procura di Caltanissetta anche per il coinvolgimento nella strage di Capaci.
Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso durante un’audizione alla commissione antimafia sulla trattativa Stato-mafia. L’attività investigativa riguarda la partecipazione di Messina Denaro “alla fase antecedente alla strage“..
0commenti | condividi | 27 Lug 2012 | articolo di Enrico Deaglio su Repubblica |
Su Repubblica la storia del cavalier Patti
nato povero a Castelvetrano, oggi tra i più ricchi
È uno degli uomini più ricchi d’Italia e non lo sapevamo. È stato protagonista di una delle più affascinanti success story italiane (il manovale che diventa tycoon), e ora è accusato di essere, semplicemente, il prestanome del capomafia superlatitante Matteo Messina Denaro.
Ha un patrimonio di 5 miliardi di euro che potrebbe essergli confiscato. Con quei soldi Mario Monti ed Enrico Bondi sistemerebbero non pochi dei loro (e nostri) problemi immediati.
0commenti | condividi | 4 Lug 2012 | Processo d'appello |
20 anni per Messina Denaro, 12 per Giuseppe Grigoli
La sesta sezione della Corte d’appello di Palermo ha condannato a 20 anni per associazione mafiosa il capomafia latitante Matteo Messina Denaro e 12 anni Giuseppe Grigoli, ex gestore dei supermercati Despar in Sicilia occidentale, ritenuto prestanome del boss di Castelvetrano.
L’imprenditore, secondo l’accusa, avrebbe messo a disposizione di Cosa nostra, la sua catena di negozi.
0commenti | condividi | 18 Giu 2012 | RINO GIACALONE (LiberaInformazione) |
Numerosi profili Facebook di Matteo Messina Denaro
Una ventina di pagine aperte su Facebook, in molte di queste le foto più famose sul super latitante di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, 50 anni compiuti ad aprile scorso, latitante da ben 19 anni.
L’ultima delle pagine è stata creata pochi giorni addietro, mentre prendevano fuoco, dolosamente, i terreni confiscati alla mafia nel Belice, tra Castelvetrano e Partanna, uliveti finiti in cenere.
0commenti | condividi | 6 Giu 2012 |
E tu? Hai bisogno di Matteo Messina Denaro?
Il 2 giugno, oltre ad essere la Festa della Repubblica, è anche l’anniversario della latitanza di Matteo Messino Denaro. Le forze dell’ordine lo cercano da ben 19 anni.
La redazione di Marsala.it è stata a Castelvetrano per chiedere alla gente se ha bisogno di Messina Denaro. Lo spunto del servizio sono state le scritte ritrovate gli scorsi giorni. Anche il Sindaco Felice Errante ha risposto alle domande di Francesco Timo.
0commenti | condividi | 31 Mag 2012 |
Messina Denaro nei manifesti: è la stessa stampante
L’adesivo spuntato il primo maggio a Selinunte, quello con la scritta “tanto vinco io!”, ha avuto un seguito. Il giorno prima del ballottaggio sono comparsi per le strade, sempre a Selinunte, alcune decine di piccoli manifesti raffiguranti lo stesso identikit con una serie di simboli insiemistici.
La cosa più curiosa è che sia l’adesivo, che i piccoli fogli comparsi venti giorni dopo, sembrano prodotti dalla stessa persona.. La giacca e la camicia presentano delle piccole macchie bianche non appartenenti all’identikit originale diffuso sul web. Insomma, è la stessa stampante, con lo stesso difetto.