Avendo giurato fedeltà alle Istituzioni Repubblicane e Regionali per la quarta volta negli ultimi diciotto anni da UOMO LIBERO,come sono sempre stato, sia nella vita familiare e professionale,che in quella politica e sociale,mi sembra opportuno precisare ad esclusivo beneficio dei miei concittadini,non addetti ai lavori, i passaggi che mi hanno portato ad aderire con FERMA CONVINZIONE alla RICHIESTA formulatemi dal Primo Cittadino, Avv. Felice Errante Junior .
Non rinnego nulla delle mie considerazioni e delle mie prese di posizioni forti all’interno delle riunioni di componente “renziana” prima e di Direttivi PD dopo in quanto in esse veniva rappresentata una sorta di entrata a gamba tesa da parte della Componente Consiliare riferibile all’On. Lo Sciuto con pretese di scelte di uomini e posizioni con modifiche del Programma Elettorale premiato dagli elettori nel 2012;il tutto avallato se non addirittura richiesto dal Sindaco.
Allorquando mi sono reso conto,dopo un colloquio FRANCO e LEALE con il Sindaco della Città,cui mi lega un’ultraventennale rapporto di STIMA ed AMICIZIA reciproco,che nessuna pretesa di modifica del programma elettorale era stata richiesta dai componenti dell’area dell’On. Lo Sciuto,né tanto meno erano state avanzate richieste pressanti in ordine a RUOLI ASSESSORIALI da attribuire alla predetta componente;ed avendo appurato altresì che era FERMA INTENZIONE del Sindaco costruire una GIUNTA TECNICA in cui era gradita la mia partecipazione esclusivamente per il mio ruolo nella società civile come Professionista Sanitario Accreditato nel Territorio,per il mio ruolo di Presidente dell’AVIS, i cui notevoli miglioramenti organizzativi,strutturali e tecnologici sono ampiamente sotto gli occhi di tutti ed infine per la mia precedente ESPERIENZA AMMINISTRATIVA PROVINCIALE, svolta con efficienza ed efficacia in assoluto rigore etico e nell’alveo della più cristallina legalità,ho detto SI a questa grande voglia di RILANCIO della attività amministrativa.
Mi sembra assolutamente corretto che tutti i sacrifici fatti con dedizione e passione dal Primo Cittadino e dai suoi Collaboratori nei tre anni trascorsi ad affrontare problematiche gravi,dure quasi insormontabili trovino uno spiraglio per raccogliere quei frutti positivi di crescita socio –economica in un momento storico in cui sembra delinearsi una ripresa della economia reale.
In tal senso sarà mia cura nell’ambito delle Deleghe assegnatemi dal Sindaco sostenere e supportare tutte quelle iniziative sane anche e sopratutto portate avanti da uomini e donne del P.D.
Opererò nell’esclusivo interesse del Bene Comune a beneficio dei cittadini affrontando insieme al Sindaco e al resto della squadra assessoriale tutte le tematiche la cui risoluzione possa portare sostegno ai bisogni primari della nostra comunità attraverso nuova occupazione e con il ripristino di quella perduta.
Dispiace tuttavia constatare la GRANDE CONTRADDIZIONE, tutta interna al PD CITTADINO,tra un efficienza burocratica a dir poco fulminea,frutto di una probabile riunione telefonica o telematica del CIRCOLO di CASTELVETRANO,data la tempistica quasi immediata,dell’invio della richiesta di espulsione alla Commissione di Garanzia Provinciale,con la PERENNE MELINA su altre vicende interne.
Non mi è stato dato il tempo materiale di chiarire in un DIRETTIVO la mia posizione nè mi è stata data la possibilità ,in ogni caso anomala, di DIMETTERMI da un PARTITO in cui non ricoprivo NESSUNA CARICA.
Considerato comunque che quella Provinciale è una COMMISSIONE di”GARANZIA”,mi auguro che i Componenti abbiano la compiacenza per “TRASPERENZA” ed “ETICA POLITICA”, spesso richiamati in vari comunicati, di CONVOCARMI e SOPRATTUTTO ASCOLTARMI.
Continuo a sentirmi “renziano” e auspico che attraverso i canoni della dialettica democratica gli Organi Provinciali e Regionali, a cui la missiva è stata inviata per conoscenza, prendano a cuore la vicenda senza preconcetti di sorta tenuto conto che il sottoscritto ha lealmente sostenuto tutte le varie competizioni elettorali che hanno visto PROTAGONISTI i rappresentanti dei vertici dei suddetti ORGANI di PARTITO.
Con rinnovata stima sia nei confronti del Segretario Comunale del PD,Avv. Monica Di Bella che dell’uscente Vice Sindaco,Avv. Marco Campagna che ha svolto un lavoro concreto e fattivo nel precipuo interesse della Città saluto cordialmente tutti gli iscritti del Circolo del PD cittadino,fiducioso in una ricomposizione benevola della vicenda.
AUTORE. Redazione
Da quello che ho ricavato dalla lunga sterile autodifesa, ho avuto che l’ottimo medico politicamente è indifendibile e il suo ennesimo cambiamento di casacca denota mancanza di dignità politica e radicale attaccamento alla poltrona da qualsiasi parte gli venga offerta.
Assolutamente indifendibile. Stamattina l’ho sentito alla radio. Monica Di Bella, Francesco Calcara e, soprattutto, Gianni Pompeo lo hanno letteralmente asfaltato!
Secondo me neanche il prete di Mazzarino ci crede.
Faccio i miei complimenti al Sindaco Errante. Grande strategia. Ha fatto fuori Pompeo, ha fatto fuori Citta Nuova e co:, ha fatto fuori l’ingombrante Campagna; ha portato scompiglio nel PD. Ha ricompattato la sua vera energia e vocazione, cioe la destra. I sorci verdi li sta digerendo il dr. Stuppia. Si è circondato di mezze cartuccie, politicamente parlando s’intende, e via di corsa verso il nuovo mandato!
Cordialmente, Vito P.
Vito, sono daccordo con te, solo che l’alfano locale non ha fatto i conti con gli elettori che, in occasione delle elezioni amministrative, hanno sempre votato di testa loro e fuori dagli schemi dei partiti. E poi voglio vedere che fine fa il c.d. NCD; anche se è anche vero che chi è abituato a scorazzare da un partito all’altro, un salto lo può sempre fare. De resto, errante… nomen omen!
Fin quando il popolo assiste senza reagire a simili ignobili comportamenti, di questi soggetti c’è ne saranno sempre in futuro. Il popolo non si incazza? Allora non si lamenti! Anzi c’è gente così sprovveduta che sdrammatizza simili comportamenti ignobili, pensando che è normale prendere per il cu** il popolo, invece è un fatto gravissimo. Un politico non deve sentirsi libero di fare quello che caz** vuole : perché nell’ambito del suo mandato elettorale deve interpretare il volere dei cittadini che lo hanno votato e non può permettersi di prenderli per il cu**. Questo è semplicemente gravissimo. Ma nessuno si sente schifato. Anche le varie associazioni della legalità non sentono la necessità di dare risalto a questo comportamento illegale, rispetto alla legge morale. Questo è all’inizio, la radice, di quella mediocrità collettiva che ci caratterizza. POPOLO SVEGLIATI !!!!!!
Prendendo spunto dalla nomina di una giunta di cosiddetti “tecnici” da parte del sindaco Errante, e dalle dichiarazioni dell’amico Salvatore Stoppia che, rispondendo a una domanda precisa, ha voluto definirsi appunto “tecnico”, qualche considerazione di ordine generale, che prescinde ovviamente dai giudizi sulle persone, è inevitabile, anche perché da diversi anni si è sviluppata, a vari livelli, da quelli del governo centrale sino alle amministrazioni periferiche, una sorta di dialettica tra “politici” e “tecnici”. È un passaggio da molti ritenuto inevitabile, ma che io considero una ingerenza impropria in quello che viene correttamente definito come “il primato della Politica” (con la “P” maiuscola). D’altro canto, è altrettanto vero che ci sono state invasioni della “politica” (con la “p” minuscola) in tante posizioni e attività tecnico-amministrative. Quindi, in realtà, ci troviamo di fronte ad una serie di sconfinamenti e confusione di ruoli che coinvolgono entrambi i fronti e che, degenerando, danneggiano il Paese nel suo complesso. Il tema è scottante e importante, ed è difficile e forse anche presuntuoso da parte mia provarne a dare una chiave interpretativa in poche righe. Certamente, serve una riflessione che vada oltre le semplici (e sterili) contrapposizioni ideologiche (o di interesse) che troppe volte hanno avvelenato il dibattito che, anche a livello locale, si svolge su questi temi. Provando a sintetizzare il ruolo e i compiti della Politica, con una semplice frase, si potrebbe dire che il suo compito è quello di rispondere ai bisogni e alle attese dei cittadini e della società civile, proponendo, e attuando in modo coerente con il mandato ricevuto, una visione, un programma di governo, un metodo di lavoro democratico. Ciò avviene attraverso una serie di passaggi chiave:
1. Ottenere il consenso su proposte e linee di azione attraverso l’esercizio delle elezioni democratiche;
2. Condurre una azione politica e di governo coerente con il mandato elettorale;
3. Nei successivi passaggi elettorali, rispondere agli elettori di quanto fatto (o non fatto).
È evidente quindi che il Politico deve rispondere alle attese e al mandato degli elettori. In democrazia non è accettabile che ci sia una azione di governo eterodiretta o sconnessa da quella che è la volontà popolare.
Peraltro, in tanti casi è difficile ottenere il consenso su azioni e proposte dolorose, complesse da spiegare, o poco popolari e che tuttavia sono ritenute necessarie per il bene del Paese nel suo complesso. Ma questo è il compito della Politica: spiegare, ricercare mediazioni, ottenere il consenso, operare in modo coerente con quanto dichiarato.
Certo, i problemi che devono essere risolti, peraltro, spesso non sono per nulla semplici.
Non basta semplicemente dichiarare una intenzione per ottenere l’effetto sperato e voluto. L’analisi dei problemi, l’identificazione delle opzioni e “l’execution” quotidiana richiedono profonde competenze tecniche, di dominio applicativo, giuridiche e amministrative. È necessario comprendere e gestire la complessità dei temi, così da poter realmente mettere in campo e portare a termine azioni capaci di dar seguito alle dichiarazioni e agli intenti della Politica.
Non esistono scorciatoie, né basta semplicemente vivere di proclami: prima o poi la spietata durezza dei fatti riporta tutti alla concretezza del reale, cancellando ogni illusione o esercizio retorico. È successo spesso in questi anni, a destra come a sinistra. Ed è per questo che il ruolo dei tecnici è essenziale. Essi devono essere capaci di tradurre l’indirizzo Politico in linee di azione possibili, definendo criticità, costi, passaggi chiave. Starà poi alla Politica scegliere tra le opzioni possibili e decidere la via da seguire, ma essa non può fare a meno dell’analisi competente e “fredda” di chi conosce i problemi e mezzi utilizzabili per affrontarli e risolverli.
Insomma, è la Politica che ha la responsabilità e il dovere di dire “l’ultima parola” su ciò che deve essere fatto nell’esercizio delle attività di governo, a tutti i livelli ai quali essa si manifesti.
Ecco perché una Giunta tecnica – ammesso che quella del sindaco Errante sia tale – è una contraddizione in terminis, uno schiaffo alla democrazia, una confusione tra fini e mezzi.
In altre parole, servono bravi politici e bravi tecnici che si rispettino e lavorino insieme, ciascuno secondo il proprio mandato e il proprio ruolo. Nulla di più, nulla di meno.
E’ già difficile trovare buoni politici e buoni tecnici ed è quasi impossibile poi farli lavorare in armonia.
Prof. Calcara, la lezione è stata bella, ma i concetti purtroppo sono, a mio parere, solo utopici, quindi irrealizzabili, e quindi solo teorici. In ultima analisi, inutili.
Grazie, fa lo stesso, sarà per un’altra volta. Intanto la casta si ingrassa e si cura a nostre spese (vedi capo 118), ed il popolo perde quotidiamente, intristito avvilito e spaventato, la Sua Sovranità.
Grazie, fa lo stesso…..
Vito P.
Signor Passalacqua, chi le ha detto che non esistono buoni politici e buoni tecnici? Vede, il favore più grande che possiamo fare ai cattivi politici e ai cattivi tecnici è quello di pensare che non esistano che loro e che dunque dobbiamo rassegnarci a tenerceli. Non ho voluto fare una lezione, ma stabilire dei punti dai quali far partire un ragionamento. E i ragionamenti sono importanti perchè creano i presupposti della presa di coscienza e quindi del cambiamento. Non dobbiamo rassegnarci a credere che nulla può cambiare, ma il progresso è dettato dalle idee e non dai pregiudizi, dalle chiacchiere, dai luoghi comuni. Lei ha ragione quando osserva che la sovranità popolare è andata a quel paese; è proprio dal recupero di questo concetto fondamentale che bisogna partire per rifondare la Politica (con la p maiuscola) e recuperare il senso della parola democrazia. Dobbiamo coltivare il dovere del sano ottimismo, altrimenti lasceremo che siano sempre i mediocri e le mezze calzette a decidere il nostro futuro. Cordialmente.
Egr. Prof. sono contento della Sua replica.
Non ho detto che non esistono buoni politici e buoni tecnici, ho detto che è difficile trovarli e che altrettanto difficile che possano operare insieme. Nulla è impossibile. Tenevo soltanto ad affermare che quella Politica in senso nobile e ampio viene costantamente (e sono i fatti a darmi ahimè ragione) violentata da personaggi senza scrupoli e senza dignità. Tali figuri (teatranti di grande maestria) rappresentano attualmente la maggioranza e dunque compito del Popolo tornato sovrano fare pulizia! L’ottimismo non può rappresentare che un punto, fra l’altro debole, di partenza.
Mi compiaccio che per Lei lo sia, vorrei essere altrettanto fiducioso, ma mi creda, non lo sono affatto!
Cordialmente,
Vito P.
Egregio signor Passalacqua,
come vede, quando il dibattito si conduce in modo pacato e ragionevole si arriva a un punto d’incontro, dettato dal buon senso e dall’onestà intellettuale. Se lei osserva bene la mia replica, io parlo di “sano ottimismo” che è quanto dire un realismo che rifugga sia dai facili entusiasmi sia dalla rassegnazione. Cordialità.
FSC