Nelle ultime 36 ore sono più di 4.000 i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia provenienti da Paesi dell’Africa sub sahariana, da Libia e Siria. Lo sbarco è avvenuto nelle prime ore del mattino, intorno alle 7,30, e si è svolto regolarmente. Sul molo erano presenti diversi rappresentanti delle forze dell’ordine: Guardia di finanza, Carabinieri e Polizia di Stato oltre che Guardia costiera.
Individuati da un mercantile mercoledì notte i 410 migranti erano stipati su tre barconi alla deriva vicino a Lampedusa. A recuperarli è stata la nave «Zeffiro» della Marina militare – attiva nel Mediterraneo nell’ambito dell’operazione «Mare Nostrum» – che li ha condotti fino al porto di Trapani. Una volta sbarcati i migranti sono stati sottoposti a un controllo medico e alcuni sono stati trasferiti all’ospedale «Sant’Antonio Abate», tra cui un uomo che è stato sistemato su una sedia a rotelle. Tra i migranti vi erano pure 48 donne e 59 bambini, tra cui una bimba di tre mesi. Sul molo oltre a diverse associazioni di volontariato che hanno predisposto diverse tende d’emergenza stazionando sul posto fino alle 17, erano presenti anche il prefetto Leopoldo Falco e il questore Carmine Esposito.
Nell’immediato è stato disposto il sistema d’accoglienza in grado di recepire gli inviti giunti negli ultimi giorni dal Ministero dell’Interno che ha coinvolto l’intera rete nazionale. Infatti 260 migranti sono stati condotti a bordo di alcuni bus dell’Esercito italiano all’aeroporto di Birgi e da lì trasferiti in diversi centri d’accoglienza in tutta Italia. Oltre un centinaio sono stati smistati nell’intera provincia, coinvolgendo i territori di Castelvetrano, Mazara e Salemi, mentre i nuclei familiari, compresi i minorenni, sono stati ospitati al Residence Marino, in zona Ronciglio, che tuttora ospita alcuni anziani. Quest’ultima sistemazione, anche per la convivenza fra anziani e migranti, rientra in un piano d’accoglienza alternativo rispetto al sistema applicato durante la scorsa estate.
Marco Bova
per La Sicilia