Rc auto familiare entra in vigore domenica 16 febbraio. Con la nuova norma – si legge su Adnkronos – gli automobilisti italiani potranno utilizzare la classe di merito più favorevole per assicurare anche veicoli già di proprietà del nucleo familiare.
L’attuale sistema assicurativo, grazie alla cosiddetta Legge Bersani, consente già ai membri di una famiglia di utilizzare la classe di merito più favorevole maturata su un’automobile per assicurare un’altra auto, ma solo nel caso in cui si tratti di acquisto di un veicolo che entra per la prima volta in possesso della famiglia (indipendentemente dal fatto che il mezzo sia nuovo o usato).
La fetta più grande di beneficiari della nuova norma saranno, di fatto, le famiglie che hanno un parco mezzi composto da almeno un’auto e un motoveicolo. In questo caso, per assicurare il veicolo a due ruote o viceversa, i membri potranno utilizzare la classe di merito più favorevole fra quelle maturate da chiunque nel nucleo familiare. Una situazione che, secondo quanto emerso da un’indagine di Facile.it, riguarderà il 18% dei rispondenti, pari a circa 3 milioni di famiglie. Curioso notare come, a livello territoriale, in percentuale saranno più i nuclei residenti nel Centro Italia ad approfittare di questa opportunità (25,2%), rispetto a quelli residenti nelle regioni del Nord Est (14,7%).
“L’Ania ribadisce che la nuova disposizione sulla Rc Auto scardina definitivamente il sistema bonus/malus e, non attivando alcun intervento sugli oneri complessivi, opera solo una ridistribuzione dei costi degli incidenti con una diminuzione dei prezzi a favore delle famiglie che dispongono di più veicoli, a scapito di quelle che ne possiedono solo uno”. Lo afferma in una nota l’Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, commentando la norma sulla Rc Auto.
Infatti, prosegue Ania, “la cosiddetta Rc auto familiare sfrutta la condotta “virtuosa” di uno soltanto dei familiari a prescindere dalla storia di guida degli altri membri della famiglia, peraltro anche se proprietari di mezzi di altra categoria con ben diverso rischio di sinistrosità (autocarri, moto…). E’ evidente che questo vanifica ogni incentivo di buon comportamento al volante, incrementando il rischio di maggiori incidenti stradali e, quindi, di potenziale incremento per tutti dei prezzi Rc Auto”.
Piuttosto che pensare a interventi atecnici e iniqui, conclude l’associazione, “bisogna intervenire con determinazione sui costi di sistema riducendo, ad esempio, le frodi, ancora troppo estese, combattendo l’evasione assicurativa, educando alla sicurezza stradale. Solo così si può avviare un circolo virtuoso di riduzione dei prezzi a vantaggio di tutti i 40 milioni di cittadini assicurati”.
AUTORE. Redazione