Le nozze tra due “lesbiche” tedesche sono state celebrate nel tempio valdese di Trapani. Il rito, che ha unito le donne delle chiese luterana e mennonita, è stato celebrato dal pastore Alessandro Esposito.
Le spose erano arrivate a bordo di pullman, carichi di circa duecento parenti e amici. Il patto nuziale, già validato in Germania con la stipula di una unione civile, è stato benedetto gioiosamente dalla comunità trapanese, tra formule e inni pronunciati in italiano e in tedesco. È la prima volta che in Italia un pastore protestante benedice un matrimonio omosessuale.
“Certamente”, ha dichiarato il pastore valdese di Trapani e Marsala, intervistato da Repubblica, “le nozze hanno un valore sotto il profilo ecclesiastico e ritengo civico, ma non possiedono effetti civili.
Ma anche sotto l’aspetto simbolico credo che la scelta operata dalla nostra comunità sia eloquente e vada senza dubbio nella direzione del pieno riconoscimento dei diritti civili per le coppie omosessuali che auspichiamo e chiediamo”.
Esposito chiede a questo punto un pronunciamento ufficiale anche da parte delle chiese battiste e metodiste: “Esistono dei punti fondamentali che concernono il riconoscimento dei diritti umani, tra cui rientra a pieno titolo la differenza di orientamento sessuale e affettivo, rispetto ai quali una spaccatura può e deve essere provocata, con buona pace di quanti questi diritti non intendono riconoscerli”.
fonte. AGI
AUTORE. AGI
Ritengo discriminante ed omofobo il virgolettato “lesbiche” per altro già anticipato nel titolo,quando si potevano sottolineare i termini ” nozze” ” donne” ,” persone” per rendere giustizia all’omoaffettività.”Dio vuole l’amore, non lo giudica”,citazione tratta da Repubblica in merito alla stessa notizia.
Maria Antonietta Garofalo
Rifondazione Comunista
Non penso ci sia nulla di discriminante nel voler distinguere l’omosessualità maschile da quella femminile, etichettando quest’ultima con l’appellativo “lesbismo”. Il termine, come già ben noto, deriva dall’etimologia greca e tende ad identificare l’isola (quella di Lesbo) dove visse la poetessa Saffo che, nelle sue opere, esaltò l’eros tra le donne. Nell’articolo di omofobico non c’è proprio nulla, a meno che non si voglia polemizzare inutilmente considerando omofobiche tutte quelle persone che argomentano sull’omosessualità o sul lesbismo in maniera educata e rispettosa delle altrui personalità. “Dio vuole l’amore” e non lo giudica ma questa citazione vale anche per chi discute civilmente di lesbismo risultando tuttavia passibile di giudizio.
Pedissequa lezioncina di storia mirata ad allontanare il problema su una seria discussione sull’omoaffettività.Evidentemente a chi tratta in maniera educata e “rispettosa” l’omosessualità o il lesbismo ( ma non è la stessa cosa?) piacciono le etichette.Polemica realmente inutile!
Con una spontanea e modesta considerazione, certamente, non si vuol insegnare niente a nessuno. Allo stesso tempo le osservazioni, lungi dal sorvolare l’eventuale problema hanno il fine di evidenziarne proprio l’importanza. Nella specifica il significato di lesbismo (che contraddistingue l’attrazione affettiva, sentimentale e sessuale nelle donne) è analogo a quello di omosessualità (attrazione tra esseri dello stesso sesso); tuttavia è cosa ben nota di come si indichi con l’appellativo lesbica una donna potenzialmente attratta da un’altra donna mentre si usi il termine gay per identificare un uomo cui piace un altro uomo. Rimane assodato che il diniego attuato dalla società (per fortuna non tutta) a discapito di queste categorie di individui è un problema attuale che si deve contrastare e debellare, in nome della parità dei diritti che dovrebbe regnare sovrana in uno stato che si proclama democratico. Ma questo è un altro discorso…. l’articolo di cui sopra, da come è impostato, non lascia trapelare nessuna discriminazione e/o atteggiamento omofobico perchè con il vocabolo lesbica non si intende ingiuriare nessuno. Se proprio vogliamo fare un disappunto concordo con l’inutilità delle virgolette, considerandola come un uso improprio della punteggiatura ma di lì a giudicare offensivo il contesto…ne passa di acqua sotto i ponti. Del resto sono punti di vista ed è bene che se ne parli così come và evidenziato, a mio avviso, il grassetto sulla frase “benedetto gioiosamente dalla comunità trapanese” come a voler specificare che la comunità (mi auguro tutta) abbia annoverato nei canoni della normalità un’unione che da molti è ancora ingiustamente condannata.