Una sottovalutazione che è costata cara: «Il periodo di pochi contagi ha fatto allentare l’attenzione da parte delle persone e ora ecco la situazione» confida un medico impegnato in prima linea nella lotta al Covid-19. Il numero sproporzionato di casi positivi ha mandato in tilt il sistema sanitario di controllo. È oramai noto come la situazione è critica su più fronti. Su quello dell’ospedalizzazione (il nosocomio di Marsala è quasi pieno e l’Asp Trapani pensa di riaprire il reparto presso l’ospedale di Mazara del Vallo) ma anche sul territorio con i servizi da garantire per la gestione dei casi positivi. Personale dell’Usca in numero non sufficiente, con difficoltà, nonostante tutto, a far fronte alla mole di tamponi da effettuare. E poi gli uffici territoriali del Dipartimento di prevenzione a cui è affidato il compito del tracciamento (contact tracing) che non riesce più a disegnare la mappa dei contatti di ogni positivo.
A parte la questione ospedali (che certamente preoccupa), quella dei tamponi e del tracciamento dei contatti sono due volti di un’unica medaglia che è quella della gestione territoriale dei casi positivi. Ed è la questione che, una volta che si viene coinvolti, sta facendo imbufalire i cittadini. File e attese lunghissime ai drive-in Usca e positivi in quarantena che si sentono “abbandonati” nelle proprie abitazioni. E la rabbia poi si riversa contro chi sta in prima linea, senza magari conoscere meccanismi e tempi. Le Usca effettuano i tamponi domiciliari solo agli allettati e alle persone con difficoltà motorie.
Se da ieri è stato autorizzato alle Usca l’uso del tampone antigenico rapido di ultima generazione (in sostituzione del molecolare) per i positivi, sino a ieri i tempi di attesa erano molto più dilatati. Cosa è cambiato? Questi nuovi introdotti vengono processati in loco in meno di 20 minuti e già in serata ai positivi in quarantena viene comunicato l’esito. E i tamponi molecolari, invece? Venivano processati presso il laboratorio dell’ospedale di Marsala. Ciò significa, ad esempio, che i tamponi raccolti presso l’Usca di Triscina dapprima arrivavano presso il laboratorio d’analisi dell’ospedale di Castelvetrano, da qui poi con un messo trasportati a Marsala, processati e il risultato inserito nel sistema. Compito di comunicare gli esiti agli utenti è poi degli Uffici igiene territoriali. Ecco svelato il perché dei tempi lunghi d’attesa per gli utenti. E l’afflusso enorme di tamponi provenienti dal territorio ha fatto, altresì, arrancare il lavoro del laboratorio dell’ospedale “Paolo Borsellino”.
Usca-Dipartimento di prevenzione-laboratorio di analisi. Ecco, affinché il sistema territoriale funzioni questi tre Uffici della stessa azienda (Asp Trapani) dovrebbero lavorare in sinergia per offrire un servizio soddisfacente agli utenti. Fuori taccuino chi sta in prima linea denuncia il poco personale in servizio e quello che lavora è allo stremo. È il tempo di non lasciare nulla al caso. Il tempo in cui il sistema sanitario, dopo due anni di pandemia, doveva essere pronto all’emergenza. Ma che si è trovato come uno studente impreparato a un’interrogazione.